Dismissioni immobili Enasarco

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Giovedì 9 Febbraio 2012, 19:35 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 11:28
Egregi Sindaco, Presidenti e Assessori, Consiglierinell’ambito del “Piano Mercurio”, cio il piano di dismissione del patrimonio immobiliare di propriet della Fondazione Enasarco, sono state definite tra la fondazione e le organizzazioni sindacali di categoria una serie di agevolazioni per gli inquilini che avessero aderito al piano esercitando il diritto di prelazione e di tutele per chi, per scelta o necessità, avesse deciso altrimenti.



Per chiunque lo ignorasse ricordo che la prelazione non è un privilegio ma un diritto dell’inquilino sancito dall’art. 3 della Legge 9 dicembre 1998, n. 431 "Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo".



Per dare una dimensione del fenomeno il piano prevede la dismissione di oltre 14.000 appartamenti nel territorio di Roma con un impatto su altrettante famiglie del ceto medio/basso (ceto che sembra inesorabilmente destinato ad un rapido “downgrading”).Occorre precisare che il prezzo di vendita agli inquilini, pur essendo leggermente inferiore a quello di mercato, rappresenta un importante impegno economico per questa fascia di famiglie (tanto per essere chiari i prezzi sono almeno doppi rispetto alle dismissioni degli altri enti previdenziali tipo Inail, Inpdap, Inpdai etc.).



Una delle più importanti ed apprezzate agevolazioni previste in questo piano per l’inquilino che esercita il diritto di prelazione è risultata quindi la possibilità di finanziare l’acquisto dell’appartamento attraverso dei mutui a condizioni di maggior favore rispetto a quelli generalmente praticati dal mercato.



Le condizioni di questi mutui sono state definite dalla Fondazione Enasarco attraverso una gara europea per un monte mutui stimato di € 3,5 miliardi. La gara è stata aggiudicata nell’estate del 2010 a due dei maggiori istituti bancari presenti in Italia: BNL e MPS.

Il piano di vendita è partito nel corso del 2011 e proprio in questo periodo ha accelerato il suo cammino con l'invio di qualche migliaio di lettere; ad oggi le adesioni da parte degli inquilini sono state altissime.



Ora, proprio nel momento in cui la maggior parte degli inquilini è chiamata a esprimere la propria propensione all’acquisto, a seguito dell’attuale crisi del credito le banche hanno di fatto rimesso in discussione gli accordi sottoscritti con l’Enasarco e rinegoziato con quest’ultima delle nuove condizioni per l’erogazione dei mutui.



Il risultato di questa rinegoziazione, sulla cui correttezza, morale e giuridica, molti di noi nutrono qualche dubbio, è che quello che era un incentivo all’esercizio del diritto di prelazione da parte degli inquilini si è immediatamente trasformato in un ostacolo quasi insormontabile per la maggior parte di essi.



Se si pensa che con le nuove condizioni per un mutuo trentennale di € 200.000 la rata aumenta di € 140/mese (da € 960 a € 1.100) si capisce l’impatto che ha sui conti di una famiglia.



Un altro aspetto da tenere in considerazione è che riducendosi il numero degli inquilini acquirenti si rischia di non raggiungere nel singolo palazzo la famigerata soglia del 70% delle adesioni per l’applicazione dello sconto del 10% sul prezzo di vendita l'altra condizione di favore prevista dall'Enasarco per gli inquilini.



Il tutto aggirando di fatto e artificiosamente la citata legge 431/98 ad esclusivo vantaggio dei fondi immobiliari che in assenza della prelazione da parte degli inquilini acquisiranno tutto l’invenduto.

Stiamo tornado quindi alla stessa situazione scongiurata miracolosamente pochi anni addietro con i cosiddetti “furbetti del quartierino”.

In questi primi mesi del 2012 ci sono già alcune migliaia di famiglie che devono esercitare il diritto di prelazione e con queste condizioni rischiano di dover rinunciare.



Chiediamo quindi un intervento delle istituzioni che rappresentate presso la Fondazione Enasarco e verso gli istituti di credito interessati per trovare una soluzione migliorativa che consenta agli inquilini di esercitare il proprio diritto di prelazione.



Chiediamo inoltre di verificare la possibilità di ricorrere, come accaduto nel recente passato, a convenzioni stipulate direttamente dalle istituzioni locali con istituti di credito quali a titolo esemplificativo



Intervenite rapidamente!ogni giorno di ritardo significa condannare una famiglia a sacrifici insostenibili!ogni appartamento non acquistato da un inquilino arricchisce il sistema finanziario a danno del territorio!ogni inquilino che non acquista e’ un problema sociale da gestire!





Una delle 14.000 famiglie di cittadini/elettori ed inquilini aspiranti acquirenti

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