Da gennaio scorso è chiuso al pubblico e le ruspe stanno provvedendo a sostituire gli alberi e le giostre con un progetto di "riqualificazione area ludica" che, a quanto pare di capire, mira all'edificazione di una struttura commerciale, vale a dire una chiara variazione di destinazione d'uso di un bene pubblico.
L'area era stata assegnata a privati con una convenzione del 2001, che prevedeva un parco giochi gratuito e annesso punto di ristoro, con l'impegno a carico del concessionario di pulire e curare il giardino con relative attrezzature.
Nei successivi 12 anni, tuttavia, il punto di ristoro si è ampliato a più riprese, sino alla recente iniziativa di privatizzare ulteriormente la pineta, stravolgendone le funzioni, per ospitare spazi multifunzionali a pagamento. Il progetto è stato approvato dal Servizio Giardini del Comune di Roma, sebbene si tratti di parco comunale vincolato.
Le proteste e le petizioni rivolte al sindaco da parte dei comitati cittadini attivi in loco sono ad oggi rimaste inascoltate e le condizioni di degrado e di mancata fruibilità in cui versa l'ormai "ex punto verde infanzia" sono sotto gli occhi dei passanti.
Credo che ora più che mai, in tempi di campagna elettorale, i candidati alla carica di Sindaco di Roma debbano alla cittadinanza spiegazioni in merito al futuro della pineta.
Per questo chiedo a Lei, signor Direttore - sempre sensibile e attendo a incoraggiare movimenti di opinione sulle questioni rilevanti della nostra città - di rendersi promotore di un dibattito sulle pagine del Suo quotidiano, invitando i candidati a esprimersi sul tema e contribuendo a fare chiarezza negli elettori/lettori in vista della scelta del prossimo autorevole rappresentante sul territorio.
Nel ringraziarLa per quanto potrà fare, Le invio i migliori saluti.
Daniela Fiore