Da Carosello ai quiz: vent'anni di tv per celebrare la creatività italiana

Da Carosello ai quiz: vent'anni di tv per celebrare la creatività italiana
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Mercoledì 26 Febbraio 2014, 14:22 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 11:34

BARI - Quanto un programma televisivo ha potuto e pu influenzare il costume? Quanto, al contrario, del cambiamento di un Paese pu trasparire da una trasmissione tv? Partendo dall'esempio del Carosello e svelandone i retroscena Franco Liuzzi, professore di tecniche di marketing e comunicazione all'università di Bari, risponde a queste e ad altre domande che portano alla scoperta dell'Italia e dei meccanismi della comunicazione.

«Raccontare storie è una scoperta importante per chi ritiene di voler trasferire considerazioni ad altri - spiega Liuzzi -. Le mie storie sono al momento tre e mi piace raccontarle nel corso di quelle che chiamo conferenze-spettacolo. I temi afferiscono alla storia della televisione, della pubblicità, dell'animazione, del quiz. Sono narrazioni che consentono di avere la visione della trasformazione del nostro Paese a cominciare dagli anni '50».

Al Musa Sapori e Saperi di Bari, infatti, dopo l'incontro dedicato al Carosello, si torna ad ascoltare le storie di «La Linea è libera», omaggio a Osvaldo Cavandoli, inventore de La Linea per le pentole Lagostina (venerdì 28 febbraio alle 20), e di «QuizQuilia», sull'avvento di un genere che ha segnato la televisione e insegnato agli italiani (venerdì 28 marzo sempre alle 20).

Le curiosità da scoprire sono numerose, dagli esordi nel Carosello di divi celebri agli attori che se ne sono sempre tenuti a debita distanza, come Marcello Mastroianni e Anna Magnani; dalla nascita di personaggi amati anche dai bimbi di oggi, come Calimero, alla parabola di indimenticabili testimonial come Joe Condor, che vive ancora nei modi di dire dell'Italia del 2014.

Poi si sorride con l'origine del quiz, che attinge a piene mani dal progetto di televisione pedagogica che tanto stava a cuore a Filiberto Guala, l'amministratore della prima Rai e si riflette venendo a sapere che, al termine di Carosello nel 1977, Cavandoli è stato costretto ad affrontare l'ostracismo della rete tv che gli attribuì il limite di aver creato un personaggio riconducibile a un prodotto commerciale e dovette emigrare.

All'estero la sua creatura, la Linea, ebbe un tale successo che diventò celebre in 28 Paesi. Non solo risate, ricordi e nostalgie, dunque, ma un modo per conoscere il mondo della pubblicità che, dalla nascita del Carosello nel 1957, è diventata parte integrante della vita quotidiana di tutti e per sottolineare quanto la creatività italiana abbia potere nei processi che portano il Paese verso un'economia florida.

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