«E' stato un bell'impegno racconta Giulia Mazzoldi, che con la sua Civitaset ha procurato comparse, manovalanze e aiutato la produzione con le location già nella scelta dei volti. La produzione infatti voleva uomini e donne ma con caratteristiche tipiche del Rinascimento. No a donne con colpi di sole o rossi innaturali, o uomini con sopracciglia disegnate o ritoccate. Insomma, mai come questa volta la comparsa ideale doveva essere nature». Alla fine sono stati reclutati in 30 tra uomini e donne impegnati in vari ruoli, dai ricchi mercanti ai popolani che per una settimana hanno lavorato, a settembre dello scorso anno, sul set tra Santa Severa, Bracciano e in trasferta a Volterra. «Il Castello di Santa Severa - prosegue la Mazzoldi - con i dovuti accorgimenti scenici è stato trasformato nel lungomare di Napoli ai tempi del re Ferrante che Lorenzo dei Medici tanta di convincere a rompere l'alleanza con Papa Sisto contro Firenze. A lavorare alle scenografie cinque ragazzi di Civitavecchia, ex dipendenti dell'Italcementi che sono stati talmente tanto apprezzati dagli arredatori e scenografi di Roberto Sileo della Lux Vide che li hanno ingaggiati anche per altri incarichi».
Una bella esperienza che si è concretizzata anche in una fonte di guadagno. Ogni comparsa infatti ha percepito 80 euro al giorno, mentre i manovali hanno preso anche di più. «Civitavecchia e i civitavecchiesi sono sempre tenuti molto in considerazione dalle varie produzioni e con il nostro lavoro - spiega la responsabile di Civitaset - contribuiamo a dare anche impulso e visibilità al territorio». Tanti gli impegni per Giulia Mazzoldi e le sue comparse anche nelle prossime settimane. «Per scaramanzia, però - conclude - ne parleremo solo a ciak avvenuto».
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