Il ragazzo aveva acquistato 6 mila euro di hashish dai quattro, ma senza pagarli. Le due coppie, allora, pensarono bene di rapirlo. Quando poi la madre del giovane, non vedendolo tornare a casa, si preoccupò e lo chiamò, a rispondere fu uno dei due uomini, il quale le disse che avrebbero liberato il figlio solo se avesse portato loro i 6 mila. La donna invece avvisò la polizia. E fu una brillante intuizione dell'allora dirigente del Commissariato Nicola Regna a risolvere il caso. In sintesi fece nuovamente telefonare la donna ai rapitori, dicendole di accettare la cifra del riscatto e facendole fissare un appuntamento per la consegna della somma. Si accordarono per il parcheggio di fronte all'ospedale San Paolo. Ma quando i quattro arrivarono, c'erano agenti nascosti in vari punti, oltre che nella stessa auto della madre del ragazzo. Al momento dello scambio, i poliziotti uscirono allo scoperto e misero le manette a tutti.
Le due coppie vennero condannate un anno dopo, rispettivamente a 11 e 10 anni (Michele Siena e Manuele Bianchi), 8 e 6 anni (Antonella Porricelli ed Emanuela Ciocci).
L'altro ieri la Corte di Cassazione ha confermato le condanne e gli agenti del Commissariato nel pomeriggio, hanno dato esecuzione del provvedimento di carcerazione a carico delle due donne, che al momento si trovavano agli arresti domiciliari, mentre i due uomini erano già in carcere.
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