Porto di Civitavecchia e Pomezia più vicini, nasce la logistica del Lazio

Porto di Civitavecchia e Pomezia più vicini, nasce la logistica del Lazio
di Cristina Gazzellini
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Venerdì 22 Maggio 2020, 13:10
Un raggio di sole in uno dei periodi più bui della storia del porto di Civitavecchia. E' questa la chiave di lettura che si può dare al protocollo d'intesa siglato ieri dalla Civitavecchia Fruit Forrest terminal e dal Consorzio Autotrasportatori Civitavecchia con due delle principali aziende della logistica del Lazio, ovvero la Ld Laziale Distribuzione e la Ilp Innovative Logistic Project. Un accordo che, come confermano i protagonisti, non è destinato a rimanere sulla carta, ma che punta a far approdare nello scalo cittadino le merci (tra cui anche i farmaci) movimentate da Ld, società attiva da oltre 50 anni e proprietaria di una piattaforma logistica da 80 mila metri quadrati.
LA FORZA DEL RETROPORTO
Merci - ha spiegato ieri l'amministratore delegato del Cfft Steven Clerckx che attualmente arrivano nei porti di Napoli e Salerno. Questa società ha in atto progetti di sviluppo logistico nell'area di Santa Palomba, a Pomezia, di interesse anche per il porto di Civitavecchia e l'immediato retroporto, in un'ottica intermodale di funzionalità dry-port. A questa realtà si aggiunge anche la start up innovativa Ilp, che si occupa di soluzioni processive e tecnologiche per la produzione e la gestione dei servizi innovativi di logistica e trasporto merci. Perché è proprio sulla logistica del centro Italia che si fonda questo nuovo accordo, mettendo in collegamento i due interporti di Civitavecchia e Pomezia, con il porto di Civitavecchia, che diventa in questo senso un asset fondamentale per rilanciare il sistema logistico laziale».
LA SIMBIOSI
Il protocollo, che ha una durata di tre anni, ha l'obiettivo di coinvolgere anche le varie amministrazioni di riferimento delle due realtà: dall'Autorità di sistema portuale, alla Dogana, senza escludere naturalmente la Regione, i Ministeri competenti e i comuni di Civitavecchia e di Pomezia. «Oggi - ha aggiunto il manager della società italo-belga - l'80 per cento della merce transita via Napoli o Salerno. Abbiamo quindi l'occasione per rimettere Civitavecchia al centro dell'Italia, come porto naturale del Lazio e di questa parte del Paese. Ci abbiamo lavorato qualche mese e possiamo contare da un lato sull'esperienza della piattaforma logistica di Santa Palomba, dall'altro sulle realtà locali: il nostro gruppo come terminal e come nuova e moderna infrastruttura retroportuale e il Cac, con la sua professionalità. Sembra assurdo, ma in tempo di Covid-19, finalmente qualcuno si è accorto che Civitavecchia esiste e può finalmente essere il porto di Roma e del Lazio».
POTENZIARE I COLLEGAMENTI
Gli obiettivi dell'accordo sono essenzialmente quelli far viaggiare le merci in maniera veloce, efficiente e con minor impatto ambientale, creando un corridoio doganale con Pomezia nella speranza di riuscire al più presto a collegare i due interporti (ma anche il porto e l'interporto di Civitavecchia) con la ferrovia. «Vogliamo rendere il nostro scalo ha spiegato anche il direttore del Consorzio autotrasportatori, Patrizio Loffarelli - più competitivo, offrendo servizi di qualità. Il trasporto è un segmento essenziale della logistica: siamo pronti a mettere in campo tutta la nostra professionalità e il giusto approccio per rilanciare il settore. Auspichiamo l'ingresso a breve di nuovi operatori. L'importante è essere tutti uniti per lo sviluppo del nostro porto».
 
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