Porticciolo, la società al bivio: subito l'intesa o addio concessione `

Il porticciolo di Santa Marinella: il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune
di Monica Martini
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Giovedì 13 Febbraio 2020, 11:41
La società Porto Romano avrà solo 60 giorni di tempo per firmare la nuova convenzione urbanistica con il comune di Santa Marinella e procedere all'ampliamento dello scalo turistico. Trascorso questo termine, in caso di inadempienza, la Regione provvederà, di concerto con il Comune, ad avviare l'iter per la revoca della concessione demaniale a favore della società che gestisce il porticciolo turistico da oltre 20 anni. Nei giorni scorsi si sono svolti già alcuni incontri in merito tra il sindaco e i funzionari della Regione, ente competente in materia di gestione delle aree demaniali e portuali. La dura presa di posizione è stata assunta a seguito della sentenza emessa, di recente, dal Consiglio di Stato che, in estrema sintesi, ha stabilito che il porticciolo di Santa Marinella dovrà essere ampliato secondo i criteri stabiliti nella convenzione urbanistica approvata nel 2015.
LA BATTAGLIA LEGALE
I giudici amministrativi di secondo grado hanno dunque chiuso definitivamente il lungo contenzioso legale che ha visto contrapporsi per anni Comune e società Porto Romano. Entrando nel merito della querelle, si evince che il Consiglio di Stato ha accolto la tesi sostenuta dal legale dell'amministrazione e ha ribaltato quanto deciso, in precedenza, dai giudici del Tar che al contrario, accogliendo il ricorso presentato dalla Porto Romano, avevano annullato la deliberazione consiliare relativa alla convenzione urbanistica approvata nel 2015. A ricorrere contro la sentenza del Tar fu l'ex giunta Bacheca che non accettò la sentenza con la quale i giudici amministrativi di primo grado annullarono l'accordo urbanistico, necessario per procedere alle opere di raddoppio della vecchia darsena. Convenzione che era stata subito contestata dalla Porto Romano che la riteneva troppo svantaggiosa. La società concessionaria, infatti, era obbligata a realizzare delle barriere di soprafflutto e a creare due diversi svincoli viari di accesso al porticciolo, uno all'ingresso attuale e l'altro in via Roma, nei pressi dell'incrocio con la Via Aurelia. In seguito, in una sorta di accordo mai sottoscritto con l'ex giunta Bacheca e che avrebbe dovuto portare alla fine delle ostilità con il Comune, la società si rese disponibile a raggiungere un compromesso, aumentando il numero dei parcheggi pubblici per i fruitori del porto, lasciando il promontorio nella piena disponibilità del Comune e firmando la convenzione. Dichiarazioni di intenti che non furono mai ratificate in un atto sottoscritto dalle parti, tanto che a dirimere la diatriba alla fine sono stati i giudici.
I VECCHI CREDITI
Ma le novità non finiscono qui perché l'amministrazione comunale, nelle ultime ore, ha aperto un altro procedimento nei confronti della Porto Romano avendo ravvisato una consistente evasione del pagamento di alcune imposte, in particolare Imu e Tari, per un importo totale di quasi mezzo milione di euro. L'imposta sugli immobili non sarebbe mai stata versata perché, a oggi, i manufatti realizzati all'interno dell'area portuale non sono mai stati accatastati impedendo, di conseguenza, la verifica e il conteggio degli importi da versare che ammonterebbero a circa 100 mila euro. Mancherebbero all'appello, inoltre, come riferito al temine di alcune verifiche contabili dal delegato al bilancio Fabio Angeloni, circa 400 mila euro di tassa sui rifiuti non versate nell'ultimo quinquennio.
 
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