Nel porto in difficoltà esplode nuovamente la guerra delle banane `

La banchina 24, dove il Cfft scarica i container con le banane e altri prodotti dell'ortofrutta (Foto Luciano Giobbi)
di Cristina Gazzellini
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Sabato 7 Marzo 2020, 13:01
Rischia di riesplodere all'interno del porto la cosiddetta guerra delle banane che sembrava essersi conclusa lo scorso mese di gennaio con la sentenza del Tar del Lazio. Una sentenza che riconosceva il diritto del Cfft a scaricare l'ortofrutta in container sulla banchina pubblica numero 24. Nei giorni scorsi, però, la Roma terminal container, concessionaria della banchina 25 nord dedicata proprio ai container, è tornata a farsi sentire con una lettera denuncia che rischia di far riesplodere il caso in un porto che negli ultimi mesi ha già fatto registrare preoccupanti cali del traffico merci. La nota inviata il 3 marzo da Rtc al presidente dell'Autorità portuale, alla Capitaneria di porto, al ministero delle Infrastrutture e Trasporti e alla Dogana denuncia la movimentazione, da parte del Civitavecchia fruit forrest terminal, di container non contenenti prodotti ortofrutticoli sulla banchina 24. «Facciamo seguito alla corrispondenza già intercorsa per denunciare si legge nella nota a firma dell'amministratore delegato di Rtc Agostino Morlino come, a tutt'oggi, Cfft continui a sbarcare e imbarcare container con prodotti non ortofrutticoli sulla banchina 24. Come è noto, anche alla luce della recente sentenza del Tar del Lazio, che Rtc si riserva comunque di impugnare, è pacifico il fatto che Cfft non abbia alcun titolo per svolgere sulla 24 le operazioni di imbarco e sbarco di prodotti non ortofrutticoli. Invitiamo le Autorità competenti a porre in essere immediatamente tutti gli atti meglio visti e ritenuti ciascuna nell'ambito dei propri poteri di vigilanza e controllo per far cessare l'attività illecita».
Un problema non nuovo, che era stato già contemplato dell'Authority nell'ordinanza dello scorso anno in cui autorizzava temporaneamente lo scarico dell'ortofrutta sulla banchina pubblica, in attesa della sentenza del Tar. Proprio Molo Vespucci aveva previsto la possibilità che nelle navi della Maersk potessero esserci piccole quantità di container non ortufrutticoli che potevano essere scaricate insieme alla frutta. «E' assurdo che in un momento così difficile per lo scalo, mentre c'è chi lavora per conquistare la fiducia dei clienti commenta l'amministratore delegato del Cfft Steven Clerckx c'è chi pensa solo ad affossarlo. Il Cfft, anche dopo la sentenza del Tar, sta continuando a operare secondo la disposizione di occasionalità come prevedeva l'ordinanza dell'Adsp. Ordinanza che, al pari della sentenza del Tar, consente lo scarico di merce dry solo nei limiti del 20% del carico per evitare che la nave una volta scaricati i container refeer diretti ai nostri magazzini refrigerati, debba effettuare una nuova sosta per scaricare il resto della merce non deperibile al terminal 25 nord. Ma si tratta ribadisce il numero uno della società italo-belga, che negli ultimi mesi ha chiuso importanti contratti con aziende come Ferreno e Royal Cerebbean per rifornire l'interporto - di quantitativi marginali che non superano mai il rapporto di 15 container di dry su 150 di ortofrutta e di scarichi occasionali».
 
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