Civitavecchia, Beneduce: «Morricone aveva la città nel cuore»

Il Mestro Ennio Morricone con la violinista Maria Letizia Beneduce all'inaugurazione della Cittadella (Foto Giobbi)
di Cristina Gazzellini
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Martedì 7 Luglio 2020, 14:37
«Era una speranza di bellezza oltre che un genio e quando se ne vanno certi pilastri, chi rimane vacilla e si sente meno forte nel percorso». Con queste parole arrivate dal cuore la violinista civitavecchiese Maria Letizia Beneduce ha voluto ricordare Ennio Morricone scomparso ieri all'età di 92 anni. Proprio la Beneduce, che da 20 anni suonava con l'orchestra del Maestro, la Roma Sinfonietta, gli volle intitolare nel 2009 la Cittadella della Musica. «Scelta che Morricone apprezzò molto e che, durante l'inaugurazione, lo portò addirittura a fare gli scongiuri, le corna a dirla tutta, perché gli veniva intitolato un auditorium, da vivo come aveva sottolineato».
Una cosa è certa: il Maestro, che aveva un forte legame con Civitavecchia, sapeva anche scherzare, essere ironico. Come quando durante la presentazione del suo concerto nel porto storico per la Due Giorni del Mediterraneo, rispondendo a una domanda sul suo rapporto col mare, disse che era la musica a parlare per lui, visto che aveva composto La leggenda del pianista sull'oceano. Brano che, quella sera, il 22 giugno 2013, scelse per aprire il concerto sul palco allestito a Porta Livorno, davanti a migliaia di persone. Due ore di musica senza tempo con le colonne sonore che hanno fatto la storia come Giù la testa, C'era una volta in America, Il buono, il brutto e il cattivo, Nuovo cinema Paradiso. «Un concerto davvero eccezionale, se non unico ricorda la violinista perché credo sia stata l'unica volta che il pubblico abbia potuto assistere a una sua esibizione gratuitamente. Ma è stato felice di farlo perché aveva Civitavecchia nel cuore per l'intitolazione della Cittadella e perché amava il suo mare e il porto, che è stata una location tra le più suggestive».
E' commossa Maria Letizia Beneduce mentre ricorda Morricone, che conosceva e sceglieva personalmente gli elementi della sua orchestra. «Non amava la mondanità in vita, così come ha voluto lasciare questa terra in punta di piedi, per non disturbare, come ha scritto in una lettera qualche settimana fa, resa nota solo dopo la morte dal suo avvocato. Gli è stata fatale l'ennesima caduta e conseguente frattura del femore, ma secondo me stavolta aveva capito da subito che non ce l'avrebbe fatta». Gli ultimi concerti della violinista con il Maestro risalgono all'estate scorsa a Caracalla per l'addio alle scene.
E ieri a ricordare «Ennio Morricone, una personalità legata a doppio nodo a Civitavecchia», è stato anche il sindaco Ernesto Tedesco. «Se Civitavecchia ha voluto rendere omaggio a Morricone, in sua presenza, dedicando per prima al mondo un auditorium al Premio Oscar, è per un legame particolare che passa da Maria Letizia Beneduce. Ma quel 19 dicembre 2009, il genio che tutto il mondo oggi piange ha fatto anche da testimone al rinnovato amore tra una terra e le sette note: è proprio quell'amore che, in segno di deferenza, l'amministrazione che presiedo dovrà saper coltivare, rilanciando il ruolo della Cittadella della musica che porta in sé anche il nome di Ennio Morricone».
 
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