La resa delle compagnie, primavera senza crociere

La resa delle compagnie, primavera senza crociere
di cristina gazzellini
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Martedì 10 Marzo 2020, 12:22
Mentre a Civitavecchia si registrano i primi casi positivi al Covid-19, gli effetti del virus iniziano a farsi sentire pesantemente nello scalo. Ieri mattina la Msc Opera ha effettuato parzialmente le operazioni di tourn around, operando solo i 400 sbarchi di fine crociera. Non sono stati fatti salire invece i circa 800 passeggeri che avrebbero dovuto iniziare il tour del Mediterraneo. Un chiaro segnale di come ormai anche le principali compagnie armatoriali stiano cancellando le tappe italiane. Numeri ancora ufficiali da parte dell'Autorità portuale e di Roma Cruise Terminal non sono stati forniti, ma parlando con le varie agenzie marittime e gli operatori dello scalo, il numero delle disdette di viaggi in nave avrebbe superato il 60%. Le compagnie armatrici, naturalmente avendo venduto le crociere non cancellano fino all'ultimo momento, anche per non dover rimborsare le quote di chi invece sceglie di non rinunciare al viaggio. Ma l'orientamento è purtroppo abbastanza delineato. La Royal Carebbean, che nel mese di aprile avrebbe dovuto fare tappa ogni 15 giorni in città con due navi, ha cancellato gli approdi di tutto il mese e probabilmente farà lo stesso a maggio. Cancellati, solo per citare qualche dato, gli 8 approdi tra aprile e maggio (quest'ultimo mese che sarebbe dovuto essere tra i più affollati dai giganti del mare) da Oceania e Regent, due navi statunitensi da poco più di mille passeggeri, ma di gran lusso ed eliminati pure gli accosti di Norvegian Cruise e Silver Seas. La situazione è però in continua evoluzione e a ogni ora cresce la preoccupazione del cluster marittimo, con le agenzie che stanno valutando il ricorso agli ammortizzatori sociali e chiederanno un incontro col sindaco Ernesto Tedesco.
A pensare agli ammortizzatori sociali è anche il presidente della Compagnia portuale Enrico Luciani, che ieri, dopo il consiglio d'amministrazione, ha comunicato la chiusura degli uffici della Cpc e del Cral portuale. «Abbiamo analizzato i dati della movimentazione bagagli e sono tutti negativi a partire dal 27 febbraio dice Luciani - con i 250 passeggeri in meno della Costa Smeralda. Da lì è stato tutto un crescendo di minor imbarchi, fino ad arrivare ai meno 800 passeggeri di oggi (ieri per chi legge, ndc). Anche l'Aida del gruppo Carnival, che fa scalo settimanalmente da noi, ha cancellato gli approdi per i mesi di marzo, aprile e maggio. Lo scorso anno abbiamo retto la mancanza di merci solo con le crociere, adesso arriva il crollo per tutti e c'è ancora chi dice che non sta accadendo nulla in porto, che va tutto bene. Finora conclude Luciani siamo sopravvissuti senza aiuti, ma adesso il governo deve intervenire e considerare il porto di Civitavecchia al pari delle zone rosse».
Intanto un primo approccio col Governo lo tenterà nelle prossime ore il deputato Alessandro Battilocchio. «Mercoledì sarò in aula e voterò a favore dello scostamento di Bilancio per combattere questa emergenza. È basilare che venga considerata la gravità della situazione e che afferma il parlamentare azzurro - venga riconosciuta la peculiarità di alcune aree, come Civitavecchia e il suo porto, che stanno già avendo e avranno ancora di più un impatto con risvolti negativi assai consistenti. Quindi una situazione locale particolare inserita in un contesto nazionale altrettanto grave. Credo sia indispensabile studiare forme di sostegno dirette, una moratoria dei versamenti fiscali e contributivi, una sospensione dei mutui per le imprese in difficoltà così come dei contributi da versare per commercianti e artigiani. Sono queste alcune delle proposte che verranno discusse domani dall'opposizione con il Presidente Conte».
 
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