Civitavecchia, Jasmin scompare di nuovo. La mamma: «Aiutatemi a trovarla»

Jasmin, la 17enne scomparsa dal 7 luglio, insieme a mamma Francesca
di Giulia Amato
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Luglio 2020, 16:26
«Aiutatemi a trovare mia figlia». A lanciare il grido disperato è mamma Francesca che da tredici giorni cerca senza sosta sua figlia Jasmin, 17 anni. L'adolescente è fuggita il 7 luglio da una struttura psichiatrica romana e da quel giorno non ha dato più notizie. Il calvario di Jasmin e della sua famiglia inizia dopo l'estate 2019, quando mamma Francesca Fiorini, avvertito il disagio della figlia, decide di chiedere aiuto. Jasmin, nata e cresciuta fino all'età di 16 anni in Inghilterra, lo scorso anno era venuta vivere a Civitavecchia con la mamma e il fratellino, «perché a Londra non potevamo più vivere», racconta la donna. La ragazza era stata vittima di una violenza e la vita nella metropoli britannica per lei e la famiglia era diventata insostenibile.
LA PARENTISI INGLESE
A Civitavecchia la giovane inizia a frequentare la scuola, un corso di parrucchiera presso il Centro di formazione regionale e lavora nel salone della zia. La vita sembra tornare alla normalità, ma lo spettro di ciò che era accaduto a Londra non la abbandona mai. Con l'obiettivo di aiutarla, la mamma chiede aiuto alla Asl. Una psichiatra visita la ragazza e le somministra un test. Test che, scritto in italiano, per Jasmin, da pochi mesi in Italia e con una conoscenza sommaria della lingua, risulta incomprensibile. Così le sue risposte le aprono le porte di un incubo. Nel frattempo la 17enne inizia ad accusare disagi che sfociano in crisi pesanti. Da qui il ricovero prima nel reparto Spdc del San Paolo e poi in quello del Bambin Gesù. In questo turbinio di eventi, alla mamma viene notificato l'atto con cui le viene ridotta la genitorialità. E lo stesso provvedimento viene emesso nei confronti del padre che, seppur cittadino britannico e quindi sottoposto alla giurisdizione di un altro Paese, si vede togliere la genitorialità dal tribunale italiano.
L'APPELLO
In quel momento per la ragazza inizia il tour nelle strutture. Prima al Villaggio del Fanciullo, da cui scappa per essere ritrovata a Bracciano il giorno dopo, poi due residenze psichiatriche romane. Nella prima struttura, Jasmin al legale della famiglia, Carlo Priolo, racconta di aver subito violenze sia dagli operatori che da parte degli ospiti e, dopo ripetute richieste, viene disposto il trasferimento in altra residenza. Ed è da quest'ultima che è fuggita il 7 luglio scorso. Mamma e fratellino erano andati a trovarla il giorno prima e la ragazza appariva scossa. «Ma non mi sarei aspettata che scappasse - dice mamma Francesca - mia figlia non ha bisogno di cure farmacologiche ma di un percorso psicologico riabilitativo che la aiuti a superare il suo trauma. Invece, ciò che è successo ha esasperato la sua condizione». Su questo sarebbero concordi gli operatori dell'ultima struttura che hanno scritto un verbale in merito. Ciò che la mamma chiede da mesi è che il giudice del Tribunale dei minori fissi subito la convocazione dell'udienza e riveda, alla luce anche delle relazioni dei tecnici della residenza, il caso. «È da febbraio -riprende - che con il mio avvocato sollecitiamo l'udienza ma ancora non abbiamo risposte. Intanto Jasmin è scappata e non sappiamo dov'è. Chiedo aiuto anche al sindaco affinché come suo tutore possa sollecitare l'avvio del procedimento giudiziaria». E il primo cittadino Ernesto Tedesco, in effetti, sta seguendo attentamente la situazione e attraverso gli uffici comunali ha sollecitato più volte il giudice. «La storia di Jasmin è molto delicata - afferma Tedesco - ho inviato l'ultima richiesta al giudice la scorsa settimana e ancora siamo in attesa di una risposta».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA