Civitavecchia, la morte del centauro Matteo Rossi: si indaga per omicidio colposo

Il luogo dell'incidente tra la Panda e le due moto con a bordo due coppie civitavecchiesi
di Stefano Pettinari
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Martedì 3 Novembre 2020, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 13:21

Una vita spezzata per una banale distrazione. Sembra esserci questo alla base dell'incidente di domenica pomeriggio sulla Umbro-Casentinese, a Bagnoregio. Matteo Rossi, 48enne civitavecchiese, ha perso la vita nell'impatto con la Fiat Panda che viaggiava in direzione opposta alla sua, guidata da una donna. Secondo quanto sta emergendo dalla dinamica del sinistro, la donna avrebbe invaso la corsia su cui viaggiava il gruppo di civitavecchiesi composto da quattro moto. Due di queste sono state prese in pieno dall'utilitaria: quella di Matteo Rossi, che viaggiava insieme alla sua compagna Hazel Desimone, e un'altra condotta dall'ex ciclista Victor Bikanov che aveva a bordo anche la fidanzata Roberta Petito, figlia del noto ciclista civitavecchiese Roberto. Anche loro sono rimasti feriti in modo serio, ma non gravissimo. Entrambi sono ricoverati all'ospedale Belcolle di Viterbo. Al contrario della compagna di Rossi, che è stata intubata sul luogo dell'incidente e trasportata in eliambulanza al Gemelli di Roma. La donna è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico, che sembra essere andato bene e non sarebbe in pericolo di vita. I medici però e mantengono la prognosi riservata.
L'INCHIESTA
La famiglia di Matteo Rossi ha dato incarico all'avvocato Leonardo Roscioni, peraltro cugino della vittima, di seguire l'iter giudiziario relativo all'incidente mortale. «Al momento non ci sono ancora molti elementi per poter dire quale sia stata l'esatta dinamica del sinistro dice il legale anche se a quanto pare la Fiat Panda avrebbe invaso la corsia su cui viaggiavano i motociclisti. Sul caso è stata aperta un'indagine per omicidio colposo dalla Procura di Viterbo, che ha disposto l'esame autoptico. La salma di Matteo è ancora all'obitorio di Bagnoregio a disposizione della magistratura». Due sembrano le ipotesi al vaglio dei carabinieri di Montefiascone, intervenuti sul luogo dell'incidente. La prima è che la donna alla guida della Pnda abbia compiuto un sorpasso azzardato; l'altra è che possa essersi distratta guardando il cellulare mentre era alla guida. Entrambe le ipotesi sono comunque tutte da verificare. Anche la conducente dell'auto è rimasta ferita molto seriamente, tanto che è stata estratta dalle lamiere dai vigili del fuoco.
IL DOLRE DI CHI LO CONOSCEVA
Molti i messaggi di cordoglio per la vittima, peraltro molto conosciuta in città poiché lavorava aa Port Mobility. «Era il classico collega bravo e corretto lo ricorda Raffaella Angeletti oltretutto eravamo amici anche al di fuori del lavoro, con lui e la sua compagna. Una persona capace di sdrammatizzare tutto, sempre con il sorriso sulle labbra. Durante il lockdown una volta, mentre era fuori per portare a spasso i suoi cani, che amava follemente, mi suonò al citofono di casa dicendomi Guardia di finanza, scenda subito. Io, impaurita, sono scesa e invece era lui, che mi aveva fatto uno scherzo solo per incontrarmi, dato che non ci vedevamo da un po'. Matteo era così, un buontempone con il quale era piacevole trascorrere serate in compagnia. Amava gli animali e aveva una grande passione per le moto. Ma soprattutto amava moltissimo la sua compagna, con cui stava coronando il suo sogno. Avevano appena comprato una casa per andarci a vivere insieme». A ricordare Matteo Rossi è anche Roberto Petito, padre dell'altra ragazze rimasta ferite nello stesso incidente. «L'altra sera abbiamo ricevuto quella telefonata che non vorresti mai ricevere ha scritto ieri in un post su Facebook abbiamo pianto tutti. Dopo oltre dieci ore per noi si è visto uno spiraglio di luce. Ma il pensiero è fisso su un ragazzo che ha perso la vita senza avere colpe. Mi stringo al dolore della sua famiglia».
 

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