Il ritorno da Barcellona a Civitavecchia, sbarco per pochi intimi

Il ritorno da Barcellona a Civitavecchia, sbarco per pochi intimi
di Cristina Gazzellini
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Mercoledì 22 Aprile 2020, 12:12
Sono ripresi ieri sera con l'arrivo dei primi passeggeri dalla Spagna i collegamenti tra Civitavecchia e Barcellona operati dalla Grimaldi Lines. Un viaggio per pochi intimi quello di ieri, visto che a scendere sono stati solo 30 italiani di rientro dalla penisola iberica. Dei 50 che erano stati annunciati dalla compagnia, 20 hanno rinunciato all'imbarco. Una rinuncia evidentemente dettata dagli stringenti controlli per il Coronavirus effettuati prima dell'imbarco, o dal fatto che non avessero mezzi privati ad attenderli per raggiungere le proprie abitazioni. «In questo caso, il decreto del 10 aprile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha spiegato il comandante della Capitaneria di Porto, Vincenzo Leone prevede che i passeggeri trascorrano le due settimane di quarantena nel porto dove sbarcano, in una località scelta dal Comune e a proprie spese».
La nave della Grimaldi, che nell'ultimo mese aveva garantito i collegamenti merci con la Spagna, è arrivata intorno alle 18 con le operazioni di sbarco che sono iniziate alle 19 circa e si sono concluse senza problemi. «Il ripristino del traffico passeggeri con la Spagna - si legge in una nota della Capitaneria è avvenuto con lo sbarco, in piena sicurezza, di 30 cittadini italiani provenienti da Barcellona. Sbarco che si è svolto nel rispetto del decreto del 10 aprile che, oltre a imporre la misurazione della temperatura corporea al momento dell'imbarco e l'assicurazione di distanze minime di sicurezza durante il viaggio, obbligano le compagnie a richiedere, al momento della bigliettazione, l'autocertificazione sui motivi dello spostamento. Grazie alla sinergia tra tutti, il porto ha assicurato in maniera efficace gli standard di sicurezza più idonei a garantire il rapido deflusso dei passeggeri». Proprio il comandante Leone al termine delle operazioni ha ringraziato Polizia di frontiera, Agenzia delle dogane, personale dell'Autorità di sistema portuale, Port Mobility, Pas, Servizi tecnico nautici e Sanità marittima che, «insieme e senza risparmio di energia, hanno permesso il ripristino dei servizi all'utenza. I passeggeri, all'atto dello sbarco, senza nessun contatto con la realtà cittadina civitavecchiese sono defluiti con mezzi privati (che li aspettavano dal pomeriggio a largo della Pace, ndc), presso le proprie residenze».
Lo stesso Leone in mattinata aveva rassicurato il sindaco Ernesto Tedesco, preoccupato per l'incolumità dei civitavecchiesi, mentre nel pomeriggio sulla questione è intervenuto anche il numero 2 di palazzo del Pincio. «I timori del primo cittadino ha aggiunto il vice sindaco ed assessore alla Portualità Massimiliano Grasso - sono più che legittimi a fronte del nuovo cluster aperto presso la Rsa Bellosguardo. È altrettanto vero che il porto deve ripartire, con le dovute cautele e garanzie. Nel caso della linea di Barcellona, l'armatore Grimaldi, che già durante le prime fasi dell'emergenza ha dimostrato ancora una volta tutta la propria serietà e affidabilità, ha garantito che tutti i passeggeri saranno controllati all'imbarco. Attraverso questa forma di collaborazione la città e il porto hanno affrontato finora l'emergenza e proseguendo in sinergia ora si può e si deve affrontare la fase 2 della ripresa delle attività».
 
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