Hotel e b&b di Civitavecchia: chi galleggia e chi affonda

Gli alberghi sul lingomare di Civitavecchia (Foto Giobbi)
di Vincrnzo Sori
3 Minuti di Lettura
Venerdì 24 Aprile 2020, 12:17
Camere per lo più vuote, persiane sbarrate, ospiti occasionali, ristoranti silenziosi. È un quadro di strutture fantasma quello della ricettività alberghiera. Numeri da paura, dove 14 imprese e un totale di 112 addetti (dati Cna per Civitavecchia e comprensorio) stanno vivendo una contrazione dei volumi d'affari del 90-95%.

«Le nostre strutture sono aperte spiega Roberto La Spisa, gestore del Sunbay Park Hotel, 102 camere e 28 appartamenti per 250 coperti ristorazione al momento ospitiamo personale Asl, Covid negativo e in sorveglianza attiva. Le prenotazioni hanno subìto un drastico ridimensionamento: una perdita di circa il 50%. Si stima che il turismo subirà un calo del 90% dei movimenti internazionali. Noi speriamo nella riscoperta dell'Italia da parte degli italiani e di avere rapidi feedback sulla gestione di ristorazione e stabilimenti balneari». «La situazione è drammatica - così Marco Clarici, direttore commerciale e operativo Hotel de la Ville, Mediterraneo e, a Santa Marinella, Hotel-Residence Cavaluccio Marino e Hotel del Sole . A parte alcuni ospiti al de la Ville, operai stranieri rimasti in città a causa del blocco dei voli, la cancellazione delle prenotazioni è totale. La contrazione è almeno del 90% e in una città come Civitavecchia, legata a doppia mandata al crocierismo, le strutture sono in ginocchio. La situazione potrà migliorare solo con il vaccino o, in alternativa, implementando test rapidi per monitorare lo stato di salute delle persone». «Ormai sappiamo che torneremo a fare ricavi nel 2021 spiega Eleonora Palomba, direttrice Hotel San Giorgio, 115 posti per 41 camere l'80% della nostra clientela è legata alle crociere, fino al 25 novembre tutte le prenotazioni sono state cancellate. Nel 2019 febbraio aveva chiuso al 50% del nostro potenziale, quest'anno ha chiuso al 22%. Marzo chiudeva al 55%, oggi al 10%. Cosa mi aspetto dal 2021? Sarà un anno positivo, mi aspetto una ripresa sprint».

Se gli alberghi galleggiano (annaspando), chi rischia di affondare sono affittacamere, case e appartamenti vacanze, b&b e agriturismi. Tutti chiusi dal decreto di metà marzo. «La situazione è drammatica soprattutto per Civitavecchia così Loris Foschi, b&b La Casa sul Mare il nostro turismo è figlio del crocierismo e oggi, con le cancellazioni degli approdi da parte delle compagnie, noi siamo a terra. Ormai la stagione è finita. Spero che il Comune si faccia garante di una tutela nei confronti di noi gestori di b&b, guesthouse e affittacamere». Sulla stessa lunghezza d'onda il gestore dell'Alibrandi Palace, Alessandro Mellini: «Se ai primi di marzo riscontravo una contrazione del 50%, oggi la diminuzione è del 100%. La stagione ormai è andata, confidiamo nel futuro e nell'aiuto delle istituzioni locali». Questo il quadro dipinto dall'associazione di categoria. «La situazione è allarmante così il delegato Marco Leopardo - le perdite economiche sono notevoli. Dagli inizi di marzo si stima che il settore abbia perso una media in termine di ricavi netti di 10 euro a persona/giorno, il che comporta una perdita per ogni gestore di oltre 15mila euro in soli due mesi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA