Giornata mondiale del libro, i consigli degli autori

Le librerie del territorio hanno riaperto i battenti lunedì
di VINCENZO SORI
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Giovedì 23 Aprile 2020, 15:14 - Ultimo aggiornamento: 15:31
Libri che sono bussole, salvagenti nel mare agitato di questo presente. Per la Giornata mondiale del libro parlano quattro autori civitavecchiesi, quattro penne che nobilitano il panorama letterario cittadino e con i quali si torna a riflettere su alcuni volumi in questi strani giorni di quarantena, isolamento e (finalmente) riapertura delle librerie.

«Amo i libri, fin da quando ero bambino - l’intervento di Gino Saladini, autore per Rizzoli, Gangemi, Sonzogno e Marsilio - Sono compagni di vita da cui sono incapace di separarmi. La riapertura delle librerie è stato un momento di gioia al centro di questo stranito viaggio in un tempo altro, sospeso, carico di paure, disturbante. Consigliare un libro non è facile. Troppe sono le differenze culturali e di gusto tra i lettori. Posso indicare due romanzi che ho riletto in questi giorni e che ho trovato ancora straordinari. Il primo è Underworld di Don DeLillo, un affresco sugli Stati Uniti, che resta ancora il capolavoro della narrativa americana postmoderna. Il secondo è Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi, romanzo coinvolgente, ironico, dalla scrittura preziosa, vera scialuppa di salvataggio nel mare di un disturbato presente».
 
«Le librerie sono un luogo importantissimo – così Paolo Tagliaferri, autore di gialli e noir per Robin e Oltre Edizioni – luoghi che dovrebbero essere frequentati di più. Il mio primo consiglio è un libro di un giovane afroamericano, Colson Whitehead, Zona Uno, un romanzo bellissimo che racconta di un’America colpita da una pandemia che ha trasformato i cittadini americani in zombie. Romanzo poetico, inquietante e molto attuale. Secondo consiglio, Kamchatka di Marcelo Figueras: l’amore di una famiglia contro l’orrore della dittatura. Bello perché ci racconta come i ricordi possano mutare con il passare del tempo. Infine, per evadere, la saga del detective Boone Daniels di Don Winslow. Buona lettura, abbasso il Covid-19 e viva le librerie!».
 
«Ogni libro è uno strumento, oltre che di svago e arricchimento, di resistenza – spiega Fabrizio Gabrielli, autore per Piano B e 66thand2nd - In questa quarantena ho riletto libri pieni di mare, forse perché lo vedevo lontano, dalla finestra, senza poterlo godere. Forse perché era l’epitome della nostra voglia di libertà. Per resistere. Su tutti Il secolo dei lumi di Alejo Carpentier, che ricostruisce in maniera salgariana la storia del Caribe, e Appunti per un naufragio di Davide Enia, che parla degli sbarchi di Lampedusa, forse per non dimenticare che, passata quella del Covid, avremo altre emergenze da fronteggiare. I libri sono resistenza, e noi dovremmo farci partigiani. Ricordiamoci perciò di sostenere chi combatte per loro: librai soprattutto indipendenti, editori, un intero settore messo in ginocchio. Ripartirà, ripartiremo».
 
«Leggere, nella mia vita, è una costante – così Anthony Caruana, autore Bertoni Editore -. Una passione che mi accompagna da sempre. Devo molto ai libri: veicolano i miei stati d’animo e mi suggeriscono punti diversi per osservare la realtà. In questi giorni di isolamento, la lettura conferisce quella continuità di cui sento il bisogno. Ho avuto modo di leggere i famosi “libri sul comodino” che aspettavano da tempo di essere letti. I miei consigli di lettura – tra gli ultimi libri che ho letto – sono Il temo di una canzone di Richard Powers, I detective selvaggi di Roberto Bolaño e Il colibrì di Sandro Veronesi, La ricamatrice di Winchester di Tracy Chevalier e Questo bacio vada al mondo intero di Colum McCann.
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