A metà febbraio, la giocatrice di pallavolo della Margutta LItorale in Volley aveva lasciato la squadra proprio per esigenze lavorative, vista l'imminente partenza come operatrice a bordo della nave della compagnia Celebrity Cruises, di proprietà della Royal Caribbean. Una situazione difficile, si diceva, visto che al termine dei 30 giorni di navigazione, al rientro nella west coast americana da dove la nave era partita, sono stati annunciati quattro casi positivi al Coronavirus a bordo: tre membri della crew e un passeggero. «Per tutti quelli che si lamentano perché sono bloccati in casa scrive Tania Correra sul suo profilo Facebook - carissimi voi tutti: non siete bloccati in casa, siete al sicuro. Pagherei oro in questo istante pur di stare a casa mia, con le persone a me care, invece di trovarmi su una nave che dopo 30 giorni di navigazione ha annunciato quattro casi positivi, in una delle città con più casi di Covid-19, e non poter scendere. Non sapere se tutti stiamo bene, se qualcuno svilupperà i sintomi domani o fra cinque giorni, fa andare fuori di testa, lo garantisco».
Situazione non è facile, anche a livello psicologico. Il gigante del mare è in questi giorni attraccato nel porto di San Diego, nel sud della California, una delle città maggiormente colpite dal Coronavirus, con 850 casi e 15 morti. Effettuati i test a terra, dopo che erano scese dalla nave migliaia di persone che andranno in autoisolamento (a ogni passeggero è stata inviata una lettera dalla Celebrity Cruises con le istruzioni per l'autoisolamento di 14 giorni), tre membri dell'equipaggio e un passeggero sono risultati positivi. Per il personale a bordo si resta in attesa di avere qualche informazione in più sul da farsi, ma intanto la paura cresce. La nave da crociera, che ha iniziato a sbarcare più di 2.300 passeggeri lunedì, è stata l'ultima a poter sbarcare a San Diego dopo un ordine sanitario che proibiva qualsiasi sbarco dopo martedì. «In nave si respira un'aria surreale dice Correra - quello che fino a due giorni fa era un posto sicuro ora è diventato un'incognita. La sensazione di un topo in trappola è quella che più rappresenta il momento. Quindi per favore restate a casa e non lamentatevi. Là fuori c'è gente che tutti i giorni affronta questo virus invisibile senza sapere bene quale arma usare».
Un messaggio, quello lanciato dall'ex giocatrice della Margutta, pieno di nostalgia e di preoccupazione, al quale hanno risposto in tanti. Con l'obiettivo di far sentire Tania un po' meno sola e un po' più a casa.
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