Dalla Via richiesta dalla Società Agricola Civita Ittica s.r.l. (che gestisce l’impianto per conto di Enel) si evince che quello attualmente situato nell’area della centrale di Torre Valdaliga Nord verrà chiuso per diventare un sito di uffici e incassettamento mentre le vasche sommerse saranno piazzate nella fascia costiera ricompresa tra Punta Sant’Agostino e Punta della Mattonara, ad una distanza minima di circa 1,2 km dalla costa. "L’entrata a regime è prevista in 24 mesi e per la manutenzione dell’impianto off-shore a sovrintendere le operazioni “di manutenzione come la sostituzione delle reti, la verifica dello stato sanitario dei pesci e l’ispezione delle componenti del reticolo e degli ormeggi ci saranno addetti qualificati, biologi marini o zootecnici e tecnici subacquei”. E i mangimi? "Rispetto all’impianto a terra cresce notevolmente la volumetria, con due principali obiettivi: il primo è quello di contribuire a una riduzione del carico dei nutrienti proveniente dalla pescicoltura e di allontanare gli scarichi dalla linea di costa, al fine di migliorarne la diluizione in acque marine; il secondo obiettivo è quello di continuare a investire nel settore dell’acquacoltura”.
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