Civitavecchia e l'incubo virus: già cambiate le abitudini in negozi, bar e market

Mercato semi-vuoto a causa dei timori per il Coronavirus (Foto Luciano Giobbi)
di Giulia Amato
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Sabato 7 Marzo 2020, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 12:20
Le direttive messe in campo dal decreto del presidente Giuseppe Conte hanno avuto effetti anche sulle attività quotidiane dei civitavecchiesi che, nel cercare di seguire le indicazioni fornite, stanno cambiando i loro comportamenti. Fuori dei piccoli esercizi commerciali, anche di generi alimentari, i clienti se notano più persone all'interno preferiscono rimanere fuori in coda, e lo stesso si osserva all'esterno degli uffici postali o dei bar. Anche gli esercenti, che lamentano locali sempre più vuoti, stanno adottando le misure del caso. In molte caffetterie ad ogni consumazione servita il bancone viene igienizzato. «Cerchiamo di seguire per quanto possibile le indicazioni - ha spiegato il proprietario del Caffè del Borgo, Valeria Neri - più problematico è evitare che si crei folla all'interno del locale». Dello stesso parere anche il responsabile del Todis di viale Giacomo Matteotti, Alessio Santoni che, da ieri, ha affisso cartelli per sensibilizzare i clienti a seguire le indicazioni fornite dal decreto, come igienizzarsi spesso le mani e mantenere la distanza di un metro. «In questi giorni - ha spiegato Santoni - non si sono verificati affollamenti ma la clientela non è mancata. Fanno ancora scorte di prodotti a lunga conservazione, come scatolame e prodotti per l'igiene della casa, ma senza esagerare. In aumento invece le consegne a domicilio. All'interno del negozio - ha poi raccontato - nei giorni successivi al decreto la clientela è sempre venuta ma non si sono mai creati affollamenti, certo mantenere le distanze è difficile». Anche al Pam di via dei Colli i clienti vanno soprattutto alla ricerca di prodotti per l'igiene personale e della casa. «Sono questi gli articoli più richiesti - ha spiegato il responsabile Giuseppe Cappiello - anche noi ci siamo adeguati alle misure previste dalla direttiva e abbiamo affisso i cartelli».
Situazione differente quella che si sta vivendo al mercato dove gli avventori sono pochi e rari. Tra i box del San Lorenzo come all'interno del mercato del pesce i clienti, ieri, si contavano sulle dita delle mani e anche tra i banchi all'aperto di persone ce n'erano ben poche. «Coronavirus o meno - ha commentato l'operatrice Manuela Candolfi - sono giorni che i clienti si vedono con il lumicino. L'unico giorno che si è lavorato di più è stato mercoledì scorso». I problemi del mercato, però, poco sono legati al diffondersi del Coronavirus, bensì allo stato di abbandono in cui versa la struttura intera. Altre cinque licenze sono state riconsegnate a dicembre scorso lasciando altri posti vuoti.
 
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