Civitavecchia, il vescovo Marrucci compie 75 anni e lascia l'incarico. "Ma continuerò a vivere in questa amata città"

Il vescovo di Civitavecchia Luigi Marrucci durante una manifestazione (Foto Luciano Giobbi)
di Andrea Benedetti Michelangeli
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Martedì 24 Marzo 2020, 11:37
Un compleanno particolare. E' quello che festeggia, e che condivide spiritualmente con i propri fedeli, il vescovo della Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia Luigi Marrucci, che oggi compie 75 anni, età che, almeno formalmente, segna anche l'addio al suo incarico per raggiunti limiti di età. Una rinuncia al ruolo, ma non alla decisione di vivere in città, dove ha deciso di restare. Il Presule approfitta della ricorrenza anche per tracciare un bilancio della sua vita sacerdotalle e soprattutto dell'ultimo decennio, quello trascorso a capo della Chiesa locale.
"Come per tutte le persone - scrive Marrucci - questi 75 anni sono stati sofferti e sereni, belli ma anche segnati da tante notti senza luce, vissuti però nella gioia profonda del cuore, perché alla scuola di Gesù Maestro e al servizio della sua Chiesa". Il vescovo ricorda di aver respirato fin da da bambino in famiglia "l'aria genuina della fede; una famiglia povera di "studi teologici" - sottolinea - e di mezzi materiali, visto che mio padre era calzolaio e mia madre la mattina aiutava a fare il pane nell'unico forno del paese e nel pomeriggio lavorava in campagna, ma ricca di "vita cristiana" vissuta nell'amore a Cristo, a Maria, alla Chiesa e chi bussava alla porta di casa. Al Signore il primo pensiero di gratitudine e poi ai miei, che ricordo con affetto filiale".
Marrucci riepiloga poi i suoi incarichi nella Chiesa: parroco, insegnante, direttore spirituale del seminario, assistente spirituale dell'Unitalsi, vescovo della Diocesi. "Con il 75° anno di età il Codice di diritto canonico mi chiede di rimettere il mandato nelle mani del Santo Padre. Cosa che ho fatto il 2 febbraio scorso e che il Papa ha accolto il 22 con la classica formula: "il Santo Padre ha accettato la rinuncia con la formula nunc pro tunc nel senso che il Presule rimanga al governo della sede fino alla nomina del successore".
Un traguardo importante per Marrucci che "in questo tempo in cui siamo tutti costretti a vivere una Quaresima particolare rimanendo nelle proprie case", coglie l'opportunità per passare in rassegna i suoi 50 anni di sacerdozio e soprattutto gli ultimi dieci "vissuti in mezzo a voi". Una riflessione anche dovuta, visto che su questo periodo dovrà presentare una relazione ai Dicasteri della Curia Vaticana. Quindi il ringraziamento ai suoi predecessori per quanto seminato e dai quali il vescovo ha raccolto l'eredità per poi mettersi a sua volta in cammino. Adesso è invece il momento di "fare i conti con il Datore di lavoro, alla luce della propria coscienza". Il tutto con l'aiuto di quanti lo hanno sostenuto in questi dieci anni nel suo gravoso compito. "Un'azione di sostegno - scrive Marrucci - di cui vi ringrazio di cuore. Ho avvetito in questi anni di episcopato, la vicinanza di tantissimi fedeli e la fraternità dei miei sacerdoti che ringrazio per la loro obbedienza e la loro disponibilità a servire la Chiesa".
Non solo loro, però. "Una parola di gratitudine - continua il Presule - vorrei estenderla a tutti i cittadini e alle autorità civili e militari che in questi anni con me hanno condiviso il cammino della vita: mi sono sentito accolto, sostenuto, amato come fossi stato sempre cittadino di questa terra". E' da questo sentimento che nasce quindi la decisione di non abbandonarla quando sarà sostituito. "Al momento in cui il Santo Padre provvederà al governo di questa Chiesa con un nuovo pastore - annuncia infatti Marrucci - ho pensato di rimanere a Civitavecchia, nell'abitazione lasciata vuota nel 2017 dai Padri francescani conventuali che svolgevano il servizio nel Santuario della Santissima Concezione. Quel luogo caro ai civitavecchiesi, sarà per me "cenacolo" di pregheira e "altare" da cui offrire, per l'ultima volta al Signore, il dono della vita per l'amata Chiesa di Civitavecchia-Tarquinia".
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