LE BAND
Piuttosto seguiti anche i video di Paolo Meloni, Damiano Morlupi, Francesco Di Iorio e Anthony Caruana. Live performance telematiche per condividere sensazioni e sentirci vicini, senza esibizionismo e senza prendersi troppo sul serio. Perché al tempo della crisi è giusto anche arrangiarsi. «Sono giorni strani racconta Caruana, chitarrista e scrittore giorni durante i quali veniamo bombardati da notizie nefaste che ci mettono in ansia. Continuare a fare arte è dura, ma non possiamo fermarci». La sua parte la fa ovviamente anche la radio, si pensi alle pillole on-air di Angelo Lucignani («Forse è proprio in queste ore di reclusione forzata che possiamo sentire veramente la musica»); o i tanti musicisti attivi nella didattica a distanza per gli allievi delle scuole di musica. «Ci muoviamo con WhatsApp spiega il chitarrista e direttore d'orchestra Giovanni Cernicchiaro ma la vera sfida sarà quella di salvare gli eventi live». «La scuola è chiusa così il maestro Rossano Cardinali, direttore degli Amici della musica di Allumiere ma grazie alla passione di alcuni insegnanti stiamo garantendo una continuità con la didattica online».
DISCUSSIONE SUI FILM
Dalla musica al cinema e al teatro: la cultura al tempo del coronavirus resiste su tutti i fronti. Il direttore del sala Buonarroti Claudio Storani ha creato una rubrica su Facebook con recensioni e riflessioni cinematografiche. «Sta andando molto bene dice è seguita e genera un bel dibattito. È chiaro che questo non basta, la situazione è drammatica e dobbiamo pensare a ulteriori iniziative. Vogliamo dare al pubblico la possibilità di vedere film sul web. Gratis. Così come puntare sulle arene all'aperto il prima possibile».
PALCO VIRTUALE
E poi c'è il teatro. «La nostra struttura è chiusa fisicamente ma le attività proseguono senza sosta così il direttore artistico del Nuovo Sala Gassman, Enrico Maria Falconi, fautore in questi giorni anche di una raccolta fondi per l'ospedale San Paolo attraverso la vendita di 10 abbonamenti . Abbiamo lezioni di teatro a distanza per i nostri allievi, sia adulti che ragazzi. Lavoriamo con Skype, Hangouts e Google Classroom. Mi è stato proposto di fare spettacoli online, ma ho detto di no perché penso che il teatro sia un'altra cosa, una cosa viva. Per la preparazione degli spettacoli stiamo invece andando avanti con le prove. Quando torneremo alla normalità, non dovremo farci trovare impreparati». «Non ci siamo fermati spiega Roberto Rotondo, di Vicolo Cechov dopo un momento di incertezza, ci siamo riuniti via Skype e abbiamo messo sul tavolo tante idee. Adesso siamo operativi con la didattica online e pensiamo a uno spettacolo di teatro telematico da condividere al più presto. Questo sarà il futuro, si tratta di scardinare e decodificare nuove forme di comunicazione». Insomma, the show must go on. Nonostante tutto.
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