In effetti la vicenda ha tutti i contorni di un giallo inquietante. Perché dei 33 cani spariti, molti dei quali di razza, ben 25 avevano il microchip, lo strumento che serve per localizzarli. Dopo l'allontanamento, spesso avvenuto dai giardini padronali, i proprietari avrebbero dovuto rintracciarli senza grandi problemi. Invece non è mai accaduto. «Questo significa - dice ancora Volpi - che probabilmente c'è un'organizzazione che ruba gli animali, gli toglie subito il microchip e li porta da qualche altra parte dove nessuno li possa riconoscere». Già, ma perché? Qualunque sia la risposta, è tutt'altro che rassicurante. «Quelli di razza - sottolinea Volpi - potrebbero essere venduti. In ogni caso quelli di grossa taglia potrebbero essere utilizzati per i combattimenti clandestini e le scommesse. Insomma, tutte attività illecite. Noi nutriamo sospetti fin dalle prime sparizioni, ma non abbiamo prove che qualcuno li abbia presi. L'anno scorso chiedemmo alle forze dell'ordine di aprire un'indagine, ma ci dissero di no, forse perché le denunce di smarrimento erano contro ignoti».
Il gruppo Animali smarriti, comunque, non ha nessuna intenzione di arrendersi. In vista della rimozione del cartello a largo della Pace, è già partita un'altra iniziativa rivolta alle forze di polizia del territorio. «Da un paio di giorni - è sempre Monica Volpi a parlare - ho lanciato una petizione da consegnare poi a Polizia e Carabinieri affinché avviino un'inchiesta su questo misterioso e preoccupante fenomeno. In poche ore il documento è giù stato sottoscritto da una cinquantina di persone, perciò credo che nel giro di qualche giorno saremo in grado di raccogliere un nutrito numero di firme. L'augurio è questa volta la nostra richiesta venga tenuta nella giusta considerazione perché i cani continuano a sparire».
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