Civitavecchia, crescono le famiglie in crisi al Coc tante richieste di aiuto

La Croce rossa raccoglie pacchi per le famiglie bisognose
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Domenica 29 Marzo 2020, 12:05
I numeri parlano da soli: 195 pacchi alimentari generici; 50 pacchi speciali con alimenti per neonati e bambini; 100 pagnotte al giorno gentilmente concesse da forni cittadini; 7 quintali di frutta e verdura provenienti dalla cooperativa ortofrutticola di Tarquinia; 6 quintali di fragole e kiwi pervenuti in città dalla capitale; oltre 100 chili di formaggio. Poi i freschi offerti da commercianti e produttori locali e gli avanzi del Mercato che ogni giorno sono rastrellati e salvati da un sicuro spreco. Numeri da stato di calamità quelli forniti dal Centro operativo comunale a quasi tre settimane dall'inizio dell'emergenza Coronavirus. Dati allarmanti che danno la misura di una emergenza nell'emergenza che ha sta drammaticamente affiancando la crisi sanitaria: una crisi sociale da affrontare subito.
«I destinatari dell'assistenza sono diverse tipologie di bisognosi spiegano dal Coc di via Tarquinia l'assessore alle politiche sociali Alessandra Riccetti e il presidente della Croce rossa locale Roberto Petteruti . Individui soli, fragili, anziani, chi è stato contagiato da Covid-19, o persone in isolamento. Poi ci sono gli indigenti, chi vive situazioni oggettive e conclamate di disagio». Le dimensioni del fenomeno? «Alle 4-500 famiglie oggetto di assistenza ordinaria, in questi ultimi giorni si sono aggiunti circa 40 nuclei nuovi. Se ipotizziamo 2 membri a nucleo, possiamo immaginare una forbice di 900-1100 persone che in questi giorni hanno bisogno di assistenza». Eccola dunque la crisi sociale al tempo del Coronavirus. «Ma il dato che più preoccupa è che le richieste di aiuto aumentano a ritmi esponenziali. La situazione è drammatica. C'è gente che non ha neanche il sale da cucina».
Attivo sette giorni su sette, il Coc raccoglie le richieste di assistenza su una linea telefonica dedicata (0766-19422), per poi effettuare le consegne a domicilio nel pomeriggio. «Il momento è delicato così Petteruti -. È vero che abbiamo scorte di generi alimentari per qualche settimana ma se, come sembra, le richieste continueranno ad aumentare, prima o poi gli stock finiranno. Dobbiamo sperare che gli aiuti dei donatori non subiscano diminuzioni». Non a caso si invocano da più parti interventi incisivi da parte del Governo. «Noi come amministrazione stiamo facendo il massimo insieme alla Croce rosse e alla Protezione civile conclude Riccetti ma se dal Governo centrale non arrivano interventi in deroga per gli enti locali, il sistema rischia di andare in tilt».
Alla crisi sanitaria si affianca una crisi lavorativa, sociale, di relazione. Civitavecchia non fa eccezione e le richieste di aiuto sono lì a dimostrarlo. Le istituzioni si muovono ma la sensazione è che ci sia anche un sommerso di richieste inespresse, che non arrivano ai canali istituzionali. Il proliferare sul web di reti di solidarietà spontanea, iniziative solidali autonome, normali cittadini disposti a offrire anche solo un pasto o un letto a chi ne ha bisogno, sono i sintomi di una situazione molto più complessa di quanto si possa immaginare.
 
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