Civitavecchia, la Asl studia il piano per recuperare 16mila prestazioni sanitarie rinviate `

La sanificazione del reparto di medicina del San Paolo di Civitavecchia
di Giulia Amato
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Martedì 26 Maggio 2020, 12:50 - Ultimo aggiornamento: 15:36
Ripartenza cauta per il servizio sanitario locale che sta lavorando al piano di recupero delle 16 mila prestazioni sospese in questi mesi di emergenza Covid. Intanto, ieri mattina, una squadra del nucleo Cbrn Cremona dell'Esercito, di stanza alla caserma Piave, ha provveduto a sanificare il reparto di Medicina del San Paolo che, per i primi di giugno, verrà riattivato. La Regione Lazio ha invece dato disposizioni di riprendere le prestazioni ambulatoriali, sospese nei giorni del lokdown, a partire da giovedì 28 maggio e la direzione sanitaria della Asl Roma 4 si è messa al lavoro per pianificare l'organizzazione delle attività di routine in questa nuova fase.
MISURE DI SICUREZZA
Cautela e sicurezza: sono le due parole d'ordine che animano il piano perché, come ricorda la dirigente della Direzione sanitaria, Maria Assunta Mulas, «il virus è ancora attivo e serve la massima prudenza». Sopratutto se si ha a che fare con pazienti fragili e a rischio, i primi che verranno ricontattati per fissare un nuovo appuntamento. In totale sono 16 mila le prestazioni che l'Azienda ha dovuto annullare. Si tratta perlopiù di esami radiologici, come la Tac e di prestazioni ambulatoriali specialistiche, la maggior parte svolte presso il San Paolo, che ora la Asl deve garantire ai suoi utenti. Per farlo, visto che i tempi per erogare una sola prestazione si sono allungati e tenuto conto che non si possono creare assembramenti nelle sale d'aspetto e che bisogna eseguire la sanificazione dell'ambulatorio dopo ogni visita, si dovranno ampliare gli orari di apertura al pubblico. «Abbiamo predisposto una manifestazione d'interesse - aggiunge Mulas - per capire se i nostri specialisti sono disposti a prolungare gli orari di lavoro tramite prestazioni aggiuntive. Quindi, in base alle disponibilità, verranno valutate aperture pomeridiane e nei week end». Per quanto riguarda la riorganizzazione delle agende di prenotazione, il lavoro da fare sarà svolto di concerto con i medici di famiglia e gli specialisti. «La Regione - continuala dirigente - ci ha inviato una lista degli utenti che avevano prestazioni prenotate con codice A (urgente), D (differita) e P (programmata), suddivisi per classi di rischio. Insieme agli specialisti e ai medici di base valuteremo i casi e assegneremo le prenotazioni. Tutti, nessuno escluso, verrà richiamato per fissare un nuovo appuntamento». Per i nuovi, invece, il Cup sarà sempre attivo e le disponibilità verranno vagliate in base alle urgenze.
LE VISITE A VIA ETRURIA
Per il momento, le visite ambulatoriali continueranno a svolgersi nel centro di via Etruria dal momento che la piastra del piano terra del San Paolo rimarrà adibita a sala triage per i casi sospetti di Covid. «Nei poliambulatori territoriali - conclude Mulas - verranno mantenute tutte le misure di sicurezza e all'ingresso, oltre alla misurazione della temperatura, il paziente dovrà compilare un questionario sulla sua condizione di salute. In questa settimana metteremo a punto il piano e dai primi di giugno saremo pronti a ripartire in piena sicurezza».
 
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