Civitavecchia, gli studenti "tifano" per la Maturità in classe

Una delle prove della Maturità dello scorso anno: quest'anno saranno molto diverse (Foto Giobbi)
di Vincenzo Sori
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Sabato 25 Aprile 2020, 15:13
Dalla didattica a distanza all'esame di Stato in presenza. Sembra convergere verso questo scenario il percorso degli 800, studentesse e studenti, che a metà giugno dovranno concludere il ciclo delle superiori civitavecchiesi. Commissione di 6 membri interni e presidente esterno: questo è certo. Ma sulla possibilità di svolgere l'esame in presenza si è pronunciata la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina nel corso del question time mercoledì alla Camera. Un auspicio che troverebbe il conforto della comunità scientifica e degli studenti che, malgrado la tensione, sarebbero favorevoli a tale possibilità. «Se l'esame dovesse farsi in classe spiega Alessia Bencini, V A liceo classico sarei molto felice perché, dopo le privazioni di questi mesi, sarebbe un raggio di luce in fondo al tunnel. Sarei contenta di rivedere i professori dal vivo, evitando i problemi di connessione tipici della didattica a distanza. Ma siamo a maggio e la ministra non ha ancora chiarito come avverrà tecnicamente l'esame, se ci sarà o meno una tesina, se dovremo discutere il percorso Pcto (ex alternanza scuola lavoro, ndc), se si dovrà parlare di cittadinanza e costituzione. Siamo felici ma spaesati, dunque il panico pre-esame è sempre lo stesso».
L'AUSPICIO DI TEST PIÙ SOFT
«Da quel che si dice spiega Marco Virgili, V A scientifico sede di Civitavecchia l'esame verterà sugli aspetti generali e non su un'analisi dettagliata di ciascun argomento. Si spera sia un esame più soft». «Per alcuni sarebbe una fortuna perché la tensione delle prove di italiano e matematica verrebbe eliminata così Antonio Degni, V G scientifico sede di Santa Marinella . Sarebbe meglio fare la prova in aula, è un'emozione che tutti ci meritiamo di vivere. Parte dei prof dicono che dovrebbe essere un esame leggermente facilitato, ma non si sa mai». «Se l'esame orale si farà in classe spiega Mathias Mancin, V C informatico del Marconi sarebbero 60 punti ripartiti su una sola prova. Un'ora, sei materie, dunque 10 minuti a materia. La tensione comunque c'è. Penso a quei ragazzi che per una questione di attitudine puntavano molto sugli scritti. Ma il vero quesito è: quanto sarà veritiero questo esame?».
LA TENSIONE È SEMPRE ALTA
«La notizia degli esami in presenza verrebbe accolta con gioia spiega Angelica Morgana Nuccio, V A professionale Moda al Calamatta - ma le incertezze sono ancora troppe. Nel dubbio, i nostri professori ci stanno preparando a tutto. Nel periodo che dovrebbe essere il più bello della nostra vita, ci ritroviamo chiusi dentro scatole di cemento, con la paura di vedere i nostri cari ammalarsi, lontani dai nostri amici, dai nostri amori e persino dalla nostra scuola». «A oggi 24 aprile da parte di tutti c'è grande tensione così Ruben Cantarini, V B Conduzione del mezzo navale al Calamatta . Non sappiamo in cosa consisterà l'esame. Forse sarà un orale, molto probabilmente in classe con la commissione interna e il presidente esterno. Ma su che contenuti? Certo preferisco farlo a scuola, fa piacere concludere un percorso durato cinque anni guardando negli occhi il docente che ti ha accompagnato lungo questa strada». «Fino all'anno scorso eravamo seduti al banco a seguire le lezioni come sempre avevamo fatto così Leonardo Gabella V AE Enogastronomia dello Stendhal ora invece ci troviamo davanti a un portatile a seguire le lezioni da casa. Se l'esame dovesse farsi in presenza sarebbe una vittoria, una soddisfazione enorme per tutti».
 
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