Civitavecchia, da domani via alla Maturità tra gel percorsi obbligati e mascherine

Simulazione dell'esame di Maturità all'istituto alberghiero
di Vincenzo Sori
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Martedì 16 Giugno 2020, 14:56
Tornare a scuola dopo 3 mesi di lockdown pur sapendo che sarà l'ultima volta. Ritrovare i professori ma non poterli abbracciare né stringer loro la mano. Compilare un modulo, detergere le mani, sedersi a debita distanza e iniziare il colloquio. Alla fine il giorno è arrivato. Ma la realtà è che per i quasi 800 maturandi (757 per la precisione) civitavecchiesi e del comprensorio, da domani mattina, inizieranno gli Esami di Stato più controversi e strani dal dopoguerra a oggi. Esami che gli studenti del nostro territorio affronteranno con l'anima divisa: da una parte la felicità nel chiudere un percorso di vita; dall'altra lo smarrimento di tornare a scuola solo per un istante, il tempo di sbrigare la pratica e tornarsene a casa per scongiurare il pericolo di assembramenti.
LE MISURE ANTI COVID
Gli istituti si sono fatti trovare pronti. I due licei di via dell'Immacolata lo scientifico Galileo Galilei e il classico Padre Alberto Guglielmotti l'istituto tecnico Marconi, i professionali Calamatta e Stendhal, tutti gli edifici delle sedi, centrali e distaccate, delle secondarie di secondo grado ieri sono stati teatro dell'insediamento delle commissioni. I colloqui inizieranno domani, un massimo di 5 alunni a commissione al giorno. Le scuole hanno pubblicato sul proprio sito web delle circolari con la disposizione delle aule d'esame. Istituita anche l'aula Covid, per isolare eventuali soggetti che dovessero presentare sintomatologia respiratoria e febbre. Le regole sono rigide, come stabilito dalle ordinanze ministeriali e dal Comitato tecnico scientifico: utilizzo di locali idonei a consentire l'aerazione, distanza minima tra posti a sedere di 2 metri, obbligo di mascherine sia per i commissari che per gli studenti e l'eventuale accompagnatore (uno solo ammesso), niente obbligatorietà per guanti ma gel per mani a profusione. Studenti e personale scolastico dovranno compilare un'autodichiarazione che ne attesti lo stato di salute; ogni sede ha previsto percorsi dedicati di entrata e uscita. E poi un'altra stranezza: «Al fine di evitare ogni possibilità di assembramento il candidato dovrà presentarsi a scuola 15 minuti prima dell'orario di convocazione previsto e dovrà lasciare l'edificio scolastico subito dopo l'espletamento della prova». Insomma, niente foto, niente festeggiamenti.
I SENTIMENTI DEI PROTAGONISTI
«Manca talmente poco che non riesco a immaginare come sarà - dice Silvia Pinna, V A del Croce . Se penso che dopo 3 mesi devo tornare a scuola e sarà per l'ultima volta, tutto questo ha un alone di assurdità che difficilmente dimenticherò. Sono agitata ma anche felice perché rappresenta l'ultimo tassello di un percorso importante della mia vita». «Come ci si sente? C'è un po' d'ansia certo, ma non esagerata - spiega Marco Virgili, V A scientifico . La ministra Azzolina ha detto che l'esame è un rito e ha ragione. Dunque ci apprestiamo a celebrarlo ma in modo del tutto diverso dal solito». «Sarà un esame fuori dal comune così Mathias Mancin, V C informatico del Marconi -. Vedere la scuola sanificata con i prof dietro una mascherina fa strano, ma la cosa più strana è chiudere così un percorso durato 5 anni». «L'ansia c'è - spiega infine Angelica Morgana Nuccio, V A professionale Moda al Calamatta - e anche un po' di tristezza. Noi maturandi 2020 siamo rimasti bloccati in un limbo. Niente pranzo dei 100 giorni, niente ultimo giorno di scuola, niente saluti a professori e compagni e niente simulazione d'esame. Sembra quasi che la scuola non ci sia mai stata o forse che non sia mai finita».
 
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