Dalle tre navi a cui si riferiva Grasso, anche ieri sono proseguiti alcuni sbarchi di marittimi e dei pochi passeggeri ancora ospiti della Costa Victoria, con le operazioni rallentate però dalla drastica riduzione dei voli internazionali. E proprio uno dei membri della Costa Victoria ieri ha lanciato un appello lamentando la «permanenza forzata sul transatlantico. Siamo fermi in quarantena a Civitavecchia, stiamo sbarcando i passeggeri, ai quali se asintomatici si misura semplicemente la temperatura. Io sono bloccato qui, vorrei scendere e andarmene a casa perché vivo a un'ora dal porto, sto male, da 15 giorni sotto antibiotici e cortisone, ho i sintomi del Covid-19 ma non mi fanno il tampone». Inizia così lo sfogo di Massimo Castiello, ufficiale primo commissario della Costa Victoria. «Sono sequestrato in nave, due membri dell'equipaggio sono risultati positivi sabato e sottoposti a tampone perché con febbre alta. Io ho avuto la febbre solo una notte, mi avevano detto che mi avrebbero sbarcato, poi un medico della Sanità marittima ha deciso che non posso muovermi per i sintomi, anche se ancora non mi è stato fatto il tampone. In un Paese civile non si può trattenere una persona contro la sua volontà - continua - non sono un untore».
Proprio in uno dei decreti cofirmati dal ministro della Sanità e dal ministro ai Trasporti è previsto per i membri degli equipaggi la possibilità di effettuare la quarantena a bordo, sentito il parere della sanità marittima. Usmaf che in questo caso potrebbe non aver autorizzato l'ufficiale della Victoria a scendere dalla nave in attesa del tampone. Il tampone è in programma per oggi.
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