Così, per cercare di infrangere il muro dei pregiudizi da Coronavirus, Italia Viva ha organizzato la cena nello storico ristorante cinese a cui hanno partecipato circa 60 civitavecchiesi a cui si sono aggiunti familiari ed esponenti delle associazioni di commercio cinesi e il rappresentante della Comunità cinese di Roma. «La comunità cinese presente in Italia - ha detto Jin Feng mentre offriva un aperitivo di benvenuto ai commensali - è stata quella più penalizzata in Europa. Ho parlato in videochiamata con i miei parenti in Spagna e Portogallo e là la situazione è diversa. Devo dire che in questi giorni ho ricevuto molti messaggi e attestazioni di solidarietà da amici e conoscenti di Civitavecchia e l'iniziativa di stasera (ieri, ndc) ci fa molto piacere». Le prenotazioni effettuate per la cena erano circa 60, ma intorno alle 20,30, in sala sono arrivati anche clienti extra. «Avevo letto dell'iniziativa su Facebook - dice Laura - ma non ricordavo fosse oggi. Con i nostri amici avevamo già deciso di venire. Credo ci sia tanta disinformazione in giro e questo genera la paura». Essere preoccupati è un conto, lasciarsi prendere dalla psicosi, è un altro. «Volevamo venire da giorni - aggiunge Diana - e quando abbiamo saputo dell'iniziativa di Italia Viva abbiamo colto l'occasione anche per stare in compagnia».
La partecipazione di cittadini ed esponenti di associazioni locali, come la Comunità Sant'Egidio, ha fatto molto piacere ai cinesi che hanno potuto sentire il calore della comunità che da anni li ha accolti. «In questi giorni - racconta Francesco He, proprietario di un bazar - ho ricevuto la visita in negozio di molti amici e ciò mi ha fatto molto piacere. Mi preoccupa invece quel che accade sui social che rimandano un'immagine totalmente sbagliata della nostra cultura». Una serata che si è trasformata in una grande festa e in un momento, per entrambe le comunità, di confronto e conoscenza con la speranza che i timori, almeno quelli infondati, lascino spazio al buon senso.
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