Mostra del Cinema di Venezia, ecco i 10 film da non perdere
Un dibattito già in qualche modo annunciato visto che la stampa americana, e non solo, non ha amato la scelta di Barbera di selezionare il film del regista polacco accusato a Los Angeles di «violenza sessuale con l'ausilio di sostanze stupefacenti» ai danni di una ragazzina di tredici anni e undici mesi, Samantha Geimer. La raffinata regista ha più volte ribadito all'incontro: «Io non separo l'uomo dall'opera. Ritengo così che ci possa essere disagio per l'eventuale presenza del regista anche se, dopo una piccola ricerca su Google, ho visto che la vittima di Polanski si ritiene ormai soddisfatta e io non sono nessuno per sovrappormi alla volontà della vittima». Di tutt'altro pensiero invece Barbera:«Non è facile in questo caso dare risposte univoche. Non riesco a fare una distinzione tra artista e uomo. La storia dell'arte è piena di artisti che hanno commesso crimini. Lui resta uno degli ultimi grandi maestri del cinema e non credo si possa aspettare anni per giudicare un suo film». E tra Martel e Barbera non c'è accordo neppure per quanto riguarda le quote rosa. Dalla presidente di giuria arriva una provocazione:«siamo alla 76esima edizione del festival perché per due anni non facciamo cinquanta per cento donne e cinquanta per cento donne e vediamo che succede».
Ma il direttore artistico al Lido ribadisce:«Sono contrario all'idea delle quote nella selezione.
Unico criterio per me resta la qualità. Bisognerebbe prevedere allora quote per tutte le minoranze meno favorite. Certo ci sono ancora pregiudizi verso le donne, ma la situazione sta cambiando velocemente. Casomai - aggiunge Barbera - il problema può essere casomai l'accesso alle scuole del cinema e quello dei finanziamenti». Infine, la Martel dice ancora su Polanski e sui diritti delle donne: «Avrei forse preferito stare a casa, visto il problema che ho al braccio, ma è invece bene che io sia qui. Il festival resta un luogo che permette di affrontare insieme questi argomenti». In giuria, oltre la Martel, Piers Handling (Canada), storico e critico, Stacy Martin (UK), attrice, Rodrigo Prieto (Messico), direttore della fotografia, Tsukamoto Shinya (Giappone), regista e il regista Paolo Virzì.
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