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Contenuto realizzato da Piemme in collaborazione con Conferenza Episcopale Italiana

Un luogo nel cuore di Roma dove il buio dell’Alzheimer trova la luce


Casa Wanda: un progetto per offrire

sostegno a decine di persone e alle loro famiglie

“Non è mai solo una firma. È di più, molto di più”


Sicuramente questa frase che ha lanciato la campagna 2022 per l’8xmille descrive perfettamente lo spirito di tutte le iniziative e i progetti che la Chiesa cattolica mette in atto da anni. Grazie alle firme dei contribuenti e al supporto di centinaia di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose, offre aiuto, conforto e sostegno alle categorie più fragili. Una vera e propria opera corale nella quale confluiscono sforzi e amore, per tendere una mano verso chi ne ha bisogno e portare luce laddove, troppo spesso, è il buio a farla da padrone. Basta una semplice firma nella dichiarazione dei redditi, quindi, per essere parte attiva di questi progetti che ridanno speranza a tante persone in condizioni di difficoltà e malattia.

“Chi firma – sottolinea Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica – è protagonista di un cambiamento, offre sostegno a chi è in difficoltà ed è autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno”. La campagna 8xmille 2022 illustra diverse iniziative sparse per tutta Italia; i progetti sostenuti dalla CEI, infatti, toccano numerose realtà territoriali: così, un dormitorio, un condominio solidale o un orto sociale si trasformano in luoghi di ascolto e condivisione, dove i valori della cristianità e della solidarietà assumono la loro forma più vera.



Casa Wanda, il centro di sollievo per malati di Alzheimer


Sono oltre un milione e 400mila le persone che in Italia soffrono di demenza, di queste 38mila si trovano nel Lazio e il 45% di loro è malato di Alzheimer. Per loro, e per i loro familiari, avere un luogo dove poter trovare conforto, accoglienza e comprensione diventa di fondamentale importanza. È proprio per questi bisogni che nasce Casa Wanda, centro di sollievo per malati di Alzheimer situato nel cuore di Villa Glori a Roma, presso il complesso dell’ex Colonia Marchiafava. Un progetto che fa parte delle otto storie di speranza della campagna 8xmille della Chiesa cattolica. La casa, ristrutturata grazie alla donazione della Fondazione Wanda e promossa dalla Caritas di Roma, accoglie gratuitamente fino a 20 persone al giorno. Qui gli ospiti e i loro cari vengono accolti in un luogo dove tutto è stato progettato per favorire una corretta stimolazione mentale e fisica: laboratori e attività creative, sotto la guida attenta del personale specializzato, permettono a tutte queste persone di passare del tempo di qualità e in sicurezza. “Casa Wanda – spiega il coordinatore Salvatore Grammatico - si è affermata come centro dedicato ai malati di Alzheimer gravi. Con la nostra equipe di professionisti offriamo ascolto e supporto psicologico a chi presenta un declino cognitivo, ai loro familiari e ai caregivers”.

L’importanza dell’8xmille per le strutture come Casa Wanda


È proprio grazie al prezioso contributo dell’8xmille alla Chiesa cattolica, che Casa Wanda ha potuto fare la differenza negli ultimi 5 anni di attività, accogliendo più di 60 persone e offrendo a tutti percorsi di recupero personalizzati. La struttura ha tenuto aperte le sue porte per 300 giorni all’anno, ha fornito 750 consulenze medico-geriatriche, osteopatiche e psicologiche e 528 ore annue di laboratori di musico-danza terapia, arte terapia e stimolazione cognitiva. Ed è proprio per questo che ogni singola firma nella dichiarazione dei redditi per destinare l’8xmille a questi progetti può fare la differenza e rappresenta molto per tantissime persone. A Casa Wanda, infatti, non trovano assistenza e aiuto solo i malati, ma anche i loro parenti per i quali questa struttura è diventata un importante punto di riferimento nell’assistenza quotidiana. “Ogni famiglia che ha un malato di Alzheimer praticamente non ha più orari, - spiega Massimo, operatore a Casa Wanda - non ha più date, non ci sono più i pranzi, le cene, le festività, il sabato, la domenica, il giorno, la notte. Non c’è il tempo di andare a fare la spesa, non c’è un momento giusto per mangiare. È una malattia che coinvolge tutto il nucleo familiare. Attraverso il centro diurno riusciamo ad accogliere i pazienti e a farli stare con noi per un numero importante di ore; così i familiari hanno la possibilità di ricaricarsi. Riacquistano energie, serenità, competenze e capacità per prendersi cura nel modo migliore del proprio caro malato”.

L’esperienza di chi a Casa Wanda ha trovato conforto


“L’aspetto più devastante è che la malattia ha colpito, almeno per quanto riguarda mio padre, – spiega Raffaella, figlia di un assistito di Casa Wanda - un centro in cui lui era formidabile. Noi lo chiamavamo ‘Memoria di elefante’. Era un uomo studioso, colto, allegro, parlava, cantava, poi con la malattia tutto questo è svanito di colpo”. “Casa Wanda – le fa eco Luciana, moglie di un altro ospite della struttura – è un luogo dove noi stiamo bene, dove non ci sentiamo soli”. “Quando papà viene qui mi sembra di ritrovare il papà di una volta – conclude Raffaella - Ed è straordinario vederlo felice e contento; è la cosa più bella che uno possa desiderare per un proprio caro. Per me Casa Wanda è tanto, veramente tanto”


Queste sono solo alcune delle testimonianze visibili sul sito www.8xmille.it

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