Ritorno al futuro in agricoltura

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Ismea mette in vendita oltre 16mila ettari di terra

C’è tempo fino al 7 settembre per inviare manifestazioni di interesse. Agevolazioni per i giovani.

In Italia, l'agricoltura non è solo produzione di materie prime o soltanto un (fiorente) comparto dell’economia nazionale: è cultura e radicamento al territorio, è il tratto distintivo di un’intera nazione che sulla terra ha fondato – e fonda tutt’oggi – gran parte della sua identità. Con questa consapevolezza, la Banca nazionale delle Terre Agricole di Ismea si pone quale strumento fondamentale per realizzare un’agricoltura più moderna, che coinvolga anche i giovani.
Istituita nel 2016 con legge n.154 del 28 luglio 2016, la BTA nasce con lo scopo di agevolare l’incontro tra domanda e offerta di terra, raccogliendo e rendendo accessibili a tutti le informazioni sulle caratteristiche naturali, strutturali e infrastrutturali relative ai terreni messi in vendita.

VALORE

La terra è ancora oggi l’asset più rilevante per l’impresa agricola.

GIOVANI

Gli imprenditori agricoli under 41 possono pagare ratealmente il prezzo del terreno.

PROCEDURA

Domande e offerta si incontrano online con trasparenza e semplicità.

Banca nazionale delle Terre Agricole

Perché una Banca della Terra?

La terra è ancora oggi l’asset più rilevante per l’impresa agricola. Non solo perché è un fattore produttivo primario, ma perché in Italia pesa mediamente per il 60% sul valore dell’attivo aziendale, con punte che arrivano sino all’81% nel caso di aziende meno capitalizzate. La base fondiaria rappresenta quindi la più grande barriera di ingresso per chi vuole intraprendere un’attività agricola, una barriera spesso insormontabile per molti giovani che non operano in continuità generazionale ma si affacciano per la prima volta al settore. Una questione da inquadrare all’interno di un altro fenomeno strutturale dell’agricoltura italiana: l’elevata senescenza del tessuto imprenditoriale. Nonostante gli ultimi 4-5 anni abbiano visto crescere di molto il numero di aziende a conduzione giovanile, in uno scenario di generale contrazione del numero di imprese del settore, il tasso di ricambio generazionale è ancora piuttosto basso. Mentre in Europa ogni 100 capi azienda anziani, cioè con 65 anni e più, ci sono 32 giovani, in Italia ce ne sono solo 19. A tale riguardo, gli ultimi dati disponibili rilevano che sono oltre 300 mila le aziende agricole con un capo azienda con più di 65 anni, quindi in età pensionabile, senza aspettative di successione familiare. Questo pone un serio problema di avvicendamento generazionale e di mantenimento del tessuto socio economico di molte aree rurali del paese a rischio di spopolamento. Uno degli strumenti messi in atto da legislatore per far fronte ai problemi di mobilità fondiaria e di accesso alla terra è appunto la Banca della Terra, i cui terreni provengono da attività fondiarie di ISMEA, sebbene la BTA possa prevedere anche l’ingresso di terreni appartenenti a Regioni, Province autonome o altri soggetti pubblici.

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Un percorso in 3 semplici passi

Con i primi tre lotti, la Banca nazione delle Terre Agricole ha messo in vendita 530 terreni per un totale di 15.478 ettari. Di questi 8.345 ettari sono stati aggiudicati, permettendo il recupero di 84 milioni di euro destinati a sostenere, per legge, nuovi interventi in favore dei giovani, innescando quindi un vero e proprio circolo virtuoso.

Come avviene, nel concreto, questo incontro tra domanda e offerta?

La procedura di vendita è estremamente semplice ed immediata: grazie all’utilizzo di uno sportello telematico, che garantisce trasparenza e semplicità, è possibile prima di tutto visualizzare tutte le informazioni del terreno a cui si è interessati (descrizione agronomica, ubicazione, particelle catastali georeferenziate, aerofotogrammetria), inviare, registrandosi, una manifestazione d’interesse e, infine, partecipare alla procedura di vendita, presentando una propria offerta economica.

Ai giovani imprenditori agricoli under 41 è concessa la possibilità di pagare il prezzo del terreno (fino al 100% del valore a base d’asta, al netto del deposito cauzionale) ratealmente, con rate semestrali o annuali, per un periodo massimo di 30 anni.

La procedura di vendita di questa quarta edizione della Banca nazionale delle Terre Agricole introduce alcune rilevanti novità:

1- incremento del numero complessivo dei tentativi di vendita da tre a quattro;
2- la possibilità, per i terreni al quarto incanto, di presentare offerte libere sia in rialzo che in ribasso rispetto al valore a base d’asta, con un valore minimo, al di sotto del quale la vendita non può avere luogo, fissato nella misura del 35% del valore a base d’asta. Risulterà, pertanto, aggiudicatario il concorrente che avrà offerto il prezzo più elevato rispetto al valore minimo; rimane invece confermato il ribasso del 25% del prezzo a base d’asta per i terreni al secondo e terzo tentativo.
3- l’estensione dei termini per la presentazione della manifestazione di interesse, da 60 a 90 giorni.

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FINO AL 7 SETTEMBRE

I terreni in vendita

Fino al 7 settembre sarà possibile inviare le manifestazioni di interesse per l’acquisto di uno o più terreni del quarto lotto della Banca nazionale delle Terre Agricole, il cui valore complessivo minimo atteso di vendita è pari a 255 milioni di euro, da reinvestire integralmente a favore dei giovani agricoltori. Si tratta di oltre 16 mila ettari, che costituiscono 624 aziende potenziali, di questi 335 mai venduti prima, 93 sono al secondo tentativo di vendita, 115 al terzo e 81 al quarto. I terreni sono ubicati in prevalenza nelle Regioni meridionali, con Sicilia, Basilicata e Puglia che da sole coprono oltre la metà delle superfici disponibili. Segue il Centro Italia, rappresentato in particolare dalla Toscana, con una quota del 17%, mentre il restante 9% è distribuito tra Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria.

  • Regioni meridionali
    74%
  • Centro
    17%
  • Nord
    9%