Enzo Vitale
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di Enzo Vitale

Fahrenheit 451 compie 52 anni, il remake sul futuro distopico di Ray Bradbury nelle sale il 19 maggio

Una scena di Fahreneit 451 del 1966 di Francois Truffaut
di Enzo Vitale
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Martedì 8 Maggio 2018, 13:49 - Ultimo aggiornamento: 20:10
Enzo Vitale
Per chi ha letto e visto Fahrenheit 451 (rispettivamente libro scritto nel 1953 da Ray Bradbury e film realizzato nel 1966 di François Truffaut), il termine distopico non rappresenta certo una parola misteriosa. Ma ricordarne il suo significato non farà poi così male.
La distopìa  (anche definita antiutopia, pseudo-utopia o utopia negativa) descrive, in linea di massima, il concetto legato a una società futuristica indesiderabile,  l'esatto opposto dell'utopia insomma.

(I protagonisti del remake: Michael Shannon e Michael B. Jordan)

E visto che la moda dei remake non risparmia nessuno, perfino il classico del regista francese della Nouvelle Vague è stato resuscitato e si presenterà sul grande schermo a breve: il suo debutto è previsto al 71esimo Festival internazionale del Cinema di Cannes e poi,  sabato 19 maggio, spazio alla prima nelle varie sale del Vecchio Continente.
Nella versione del 1966 si narrava la storia di Guy Montag, pompiere addestrato per bruciare libri in una società dove un fantomatico governo controlla e condiziona i suoi cittadini con regole rigide attraverso grandi schermi collocati in ogni abitazione di una improbabile città.


(Il teaser ufficiale)

IL 19 MAGGIO NELLE SALE
Il remake targato HBO vede alla regia Ramin Bahrani, mentre i principali attori sono Michael B. Jordan, che interpreterà il ruolo che fu dello scomparso Oskar Werner, ovvero Guy Montag.
Michael Shannon, invece, sarà Beatty, l'arcigno capitano al comando di una squadra di una singolare squadra di pompieri.
Gli altri interpreti sono Sofia Boutella nel ruolo che fu di Julie Christie (Clarisse), Martin Donovan  (il comandante Nyari), Lilly Singh, Laura Harrier, Andy McQueen, Dylan Taylor, Grace Lynn Kung e Keir Dullea. Sì, proprio lui, il Dullea protagonista di 2001, Odissea nello spazio.
La pellicola del 1966 era caratterizzata da molte particolarità. Ad esempio Julie Christie interpretava sia la parte della moglie di Guy Montag , sia quella di Clarisse. Altra singolarità la monorotaia che Montag prendeva per ritornare a casa. Si trattava di una specie di moderna locomotiva della società francese Safege che correva su di un tratto sperimentale di un chilometro e mezzo nei pressi della cittadina di  Châteauneuf-sur-Loire.


(Il trailer ufficiale dell'Hbo)

IL POMPIERE CHE BRUCIAVA I LIBRI
La gestione delle informazioni, la manipolazione di queste ultime e il contesto storico in cui si colloca il libro di Bradbury, da cui sono stati tratte ambedue le pellicole, per certi versi ci fa riflettere sulla situazione dei nostri giorni. Una società sempre più digitale:  meno libri, meno carta, meno giornali, più tablet, telefonini e più computer. Se lo scrittore americano volle simboleggiare l'allegoria del maccartismo nella società statunitense dei primi anni cinquanta, il film di Truffaut e quello di Bahrani potrebbero ricondurci al valore rappresentato nel finale del film dove, essenzialmente, ogni uomo è un libro. Del resto anche Guy Montag, passeggiando sul greto del fiume azzarda la sua filosofia: «Noi non siamo che copertine di libri, il cui solo significato è proteggerli dalla polvere....».


(Uno spezzone del film del 1966)


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