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di Enzo Vitale

Quando La Scienza non è un festival ma una Festa: Foligno, dalla Filosofia ai robot

Quando La Scienza non è un festival ma una Festa: Foligno, dalla Filosofia ai robot
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Mercoledì 21 Marzo 2018, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 11:08


Il sogno che aleggia si manifesta in tre persone reali: Fabiola Gianotti, Piero Angela e Carlo Rubbia.
Pierluigi Mingarelli, matematico, direttore del Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, ma soprattutto deus ex machina di Festa di Scienza e Filosofia, non ha dubbi: «Nelle prossime edizioni dell’appuntamento scientifico voglio proprio loro». Lui, che nel corso delle sette edizioni del “Festival”, ha portato quasi 500 grandi relatori, continua a sfornare idee su idee con il risultato di aver innalzato la “piccola” Foligno alla ribalta delle città italiane votate alla scienza. Dell’innovazione ne ha fatto una bandiera e la nuova puntata del “Festival”, previsto dal 27 al 30 aprile prossimo, porta un’altra ventata di novità.

I PRIMORDI
«Partimmo ufficialmente nel 2011 -commenta Mingarelli-. A Foligno, come in altre realtà italiane, esisteva, sin dagli anni ’60 del secolo scorso, un Laboratorio Centrale di Scienze Sperimentali. Vi si svolgevano attività di formazione e aggiornamento per docenti di discipline scientifiche e assistenti di laboratori scientifici».
Neppure il terremoto è riuscito a bloccare le sue attività «e nel 1999, a meno di due anni dalla prima scossa sismica che colpì Umbria e Marche -ricorda Mingarelli-, partì la prima struttura pubblica al servizio della scuola e dei giovani. Nel 1999 il Laboratorio di Scienze Sperimentali aveva 3 aule sperimentali, nel 2011 ne aveva 12, riceveva migliaia di studenti di scuole di molte regioni italiane».

I REFERENTI
La storia poi continua grazie soprattutto alla collaborazione di referenti scientifici che ancora seguono l’evento: Edoardo Boncinelli fisico e genetista, Roberto Battiston, fisico, oggi presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giulio Giorello, matematico, filosofo della Scienza e Silvano Tagliagambe, filosofo ed epistemologo.
«Il successo ottenuto da quella esperienza, superiore ad ogni aspettativa, ci fece decidere di dare all’evento la denominazione di Festa -prosegue Mingarelli-, perchè proprio di un incontro festoso fra scienziati filosofi e, soprattutto giovani, si è trattato».
Le caratteristiche e le curiosità della Festa, questo il nome giusto dell’evento, come tiene sempre a precisare il matematico, sono essenzialmente tre: «La prima -spiega il prof- riguarda il budget, che è mediamente pari a un decimo di quello di iniziative similari che si svolgono in Italia. La seconda si riferisce al numero degli studenti che collaborano per la sua realizzazione: sono più di cinquecento distribuiti nelle varie fasi dell’organizzazione. Una terza curiosità, se così si può definire, è invece la continua attività di uno dei relatori, il dottor Giorgio Dendi (enigmista e divulgatore scientifico, ndr), nel produrre a getto continuo anagrammi con i nomi di tutti i relatori».

LE COLLABORAZIONI
Il cammino di Festa di Scienza e di Filosofia non è un cammino solitario, l’evento folignate è gemellato con Futura Festival di Civitanova Marche, col Borgo dei Libri di Torrita di Siena, La parola che non muore di Civita di Bagnoregio, Parole cammino di Siena, Anticocontemporaneo di Cassino. Mingarelli getta un occhio oltre i confini e il prossimo passo si rivolge ad Est: «Attualmente -dice- è in corso di definizione il gemellaggio con il Festival della Scienza di San Pietroburgo in Russia».

I TEMI DEL FUTURO
Economia dello spazio, invecchiamento dell’uomo, migrazioni, cambiamenti climatici e le nuove cure con l’editing del Dna: questi i temi che più di ogni altri verranno affrontati dalla «Festa» con il coinvolgimento, soprattutto, di giovani ricercatori. Poi per il futuro Mingarelli non esclude neppure la creazione di una Fondazione e una dimensione più internazionale. Intanto quest’anno sono previste più di 100 conferenze.
E anche se il filo conduttore del 2018 sarà l’avventura dell’uomo, un team di ricercatori russi farà il punto su un aspetto con cui presto dovremo fare i conti: l’intelligenza artificiale e i robot.





 
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