Tendenza Latella
di Maria Latella

Turismo fai da te/ O facciamo sistema o ci sorpasserà anche l'Albania

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Martedì 25 Agosto 2015, 10:22
Quest'estate sono rimasta in Italia. E l'ho girata dall'Adriatico al Tirreno, da Cervia a Caccuri, da Maratea al Circeo, sono stata in località che non conoscevo perché invitata a presentare il mio libro "Il potere delle donne", e sono tornata, come ogni agosto, a Sabaudia e al Circeo, casa mia. Ho macinato chilometri, ho visto i nuovi tratti della Salerno-Reggio Calabria (in perfetto ordine) e le vecchie provinciali che portano a Crotone, ho costeggiato Praia a Mare, bellissime antiche mura sullo sfondo e brutti residence e brutte pizzerie lungo la strada. Ho incontrato suggestive varianti antropologiche e in particolare ho capito che nell'estate 2015 i giovani maschi dovevano avere tutti la testa rasata a metà (a Sabaudia ho anche incrociato un delizioso bimbetto di tre anni: lui aveva la testa parzialmente rasata, sua madre era invece totalmente tatuata) Ho visto cose: sulla strada statale silana, per esempio, sotto il cartello dell'Anas che ammoniva "Divieto di discarica", giacevano (e giacciono) decine e decine di sacchetti dell'immondizia. Ho incontrato gente. Il personale perfettamente addestrato all'hotel Santavenere di Maratea: sembravano tutti allievi dell'Ecole de Haute Hotellerie di Lausanne, invece sono il frutto di un training costante, e appassionato, l'impegno di chi, come l'avvocato Carnevale, ha investito nell'hotel e nel turismo, consapevole di quanto ogni dettaglio conti. Al premio letterario di Caccuri, minuscolo centro vicino a Crotone, ho visto turisti interessati ai libri e perfino ai loro autori, al punto da concentrarsi più sullo scrittore Edoardo Nesi (per citarne uno, ma vale anche per chi scrive e per gli altri finalisti del premio, Claudio Martelli, Andrea Scanzi o per il regista Pupi Avati e il sempre ironico Bruno Gambarotta), e meno, molto meno, sull'avvenente madrina, Anna Falchi. Ho visto castelli di pregiata fattura, che in Francia sarebbero tappa turistica nota e in Calabria non lo sono ancora: quello di Caccuri, rimesso a nuovo dalla famiglia Fauci e parzialmente adattato a bed and breakfast, per esempio. E ho visto borghi marinari che immagino fossero bellissimi, un tempo. Prima di diventare, anche in Calabria, una brutta replica della più brutta costa campana o della brutta Costa Brava spagnola. Ho visto la spiaggia rassettata ogni sera sulla costa adriatica e l'inquietante tendenza a replicare il modello Rimini anche sul Tirreno, laddove invece si dovrebbe conservare il fascino un po' selvaggio. Negli anni a venire il turista forse ridurrà I giorni di vacanza, ma in spiaggia vorrà spazio, non massa da stadio. Al ristorante cercherà camerieri capaci di riconoscere un buon vino e di parlare, con voce educata, molte lingue, anche pagando poco. Si veda la buona educazione del personale addestrato da Zara, abbigliamento low cost. In albergo il turista del futuro vorrà camere semplici ma arredate con eleganza non pacchiana: poco, ma di buon gusto. C'è un sacco da fare e anche sul fronte del turismo, in Italia ognuno si arrangia come puo'. Non si copia da chi sa far meglio, non si viaggia, non si studiano le esigenze del cliente. Certo, chi ha cultura del ricevere, ce la farà, e ce la farà anche bene. Basta guardare la spiaggia di Sabaudia: gli stabilimenti balneari brutti e tenuti male e quei pochi che invece sono adeguati a uno dei più bei litorali del mondo. Chi la cultura del ricevere non ce l'ha, si troverà spiazzato. Dovrà competere con nuove coste a basso prezzo, albanesi, macedoni, chissà. Anche I turisti migrano. E allora, visto che dall' individualismo non riusciamo a guarire. Visto che sul fronte del turismo non si fa sistema, come da sempre succede in Francia e in Spagna, tanto varrebbe incoraggiare e finanziare i singoli meritevoli. Ma senza far decidere a chi nulla sa di turismo, eleganza e arte del ricevere.
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