Tendenza Latella
di Maria Latella

Ricordiamolo sempre: ventisei anni fa le donne non si premiavano 

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Venerdì 27 Giugno 2014, 18:11
 

Ventisei anni fa, almeno in Italia, le donne in carriera (le chiamavano così) non si premiavano. Erano pochissime e se possibile ogni tanto si dava loro una stangatina sul polpaccio. Tanto per non dimenticare l’aulica massima "Stai al posto tuo".  Stasera, su Rai 2 alle 22.55 andrà in onda "Donne ad alta quota" la ventiseiesima edizione del Premio Marisa Bellisario, il premio che, appunto ventisei anni fa, dichiaratamente puntò al riconoscimento del talento femminile. Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario, ha avuto il dono della talent scout, cogliendo in anticipo le qualità di donne poi diventate di successo e riuscendo a coinvolgere sempre quelle che di successo erano già. Quest'anno la Fondazione vuole fare anche un investimento sul futuro, puntare su giovani professioniste. "Penso che il femminismo sia una causa comune per l'uomo e per la donna, e che gli uomini riusciranno a vivere in un mondo più equo, meglio organizzato, un mondo più valido, soltanto quando le donne avranno uno status più equo e valido. La conquista dell'uguaglianza li riguarda entrambi". Era il 1949 e a scrivere così è Simone de Beauvoir, la più celebre femminista francese, una vita di impegno sociale nei confronti della causa femminile. Lo scriveva nel "Secondo sesso", il suo scritto più famoso, migliaia di copie vendute in poche settimane nonostante alcuni librai parigini ne boicottarono la diffusione, pietra miliare e tappa indispensabile per ogni teorizzazione successiva sulla donna. Simone de Beauvoir riteneva che la situazione non sarebbe cambiata se non a prezzo di uno "sconvolgimento" dell' "avvenire del mondo del lavoro".  Dagli anni cinquanta una rivoluzione silenziosa è avvenuta, e lo sconvolgimento si è compiuto. Dopo l'acquisizione dei diritti civili, di quelli politici, le donne si sono conquistate l'uguaglianza anche nella gestione del potere economico di cui parlava la de Beauvoir. E in Italia ha una data: il 12 agosto 2012, quando entra in vigore la legge che introduce le quote di genere nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate in borsa e delle società controllate dalle amministrazioni pubbliche. E' una svolta "epocale", riconosciuta universalmente anche dai media e dalle istituzionali internazionali. Promotrice ne è naturalmente una donna, Lella Golfo, cofirmataria con la deputata Pd Alessia Mosca. Golfo è una che ci crede.

Lo fa con l'incessante lavoro della Fondazione Bellisario, di cui è fondatrice e attuale presidente. Oggi pomeriggio prende il via il week end di formazione "Board Academy" in collaborazione con Deloitte, a Napoli. Un percorso iniziato lo scorso anno, e destinato proprio a coloro che fanno parte dei consigli di amministrazione. Una tre giorni di full immersion, destinata a uomini e donne, per parlare e discutere anche l'effettività e dell'efficacia delle quote di genere nelle società. 

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