Maria Latella
Tendenza Latella
di Maria Latella

Washington, Ivanka e il ballo del 21 gennaio

di Maria Latella
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Giovedì 8 Dicembre 2016, 23:27
Tickets are selling at record pace and are expected to sell out quickly" . I biglietti stanno andando a ruba, insomma. Manca piu' di un mese al 21 gennaio, la notte degli Inaugural Balls, quando a Washington si terranno decine di feste in tutti gli hotel della capitale per celebrare l'insediamento del nuovo presidente Donald Trump, ma gia' si prevede la calata in massa degli amici newyorkesi dei Trump e l'arrivo di un bel po'di miliardari da tutti gli stati.
Per il presidente e la first lady Melania la notte dell'"incoronazione" sara' un tour de force, la tradizione richiede di passare da una festa all'altra fino all'alba anche se quando tocco'a John Kennedy non ando' proprio cosi'. Stanco di stringere mani e accennare a passi di danza con Jackie, il primo cattolico arrivato alla Casa Bianca a un certo punto diede forfait, preferendo concludere la serata a Georgetown, a casa di Pamela e Averell Harriman, il salotto democratico piu'esclusivo della Washington anni '60.

E a proposito di relazioni, fondamentali nella capitale della politica, c'e' grande attesa per il ruolo che si appresta a svolgere alla Casa Bianca Ivanka Trump. Sara' lei, si dice, il trait d'union tra il padre presidente e mondi che The Donald conosce bene. Al Gore, per esempio, ha tenuto a far sapere che prima di incontrare il presidente eletto per esporgli le sue preoccupazioni sul climate change, e' stato intrattenuto proprio dalla first daughter. A Ivanka spettano le relazioni internazionali e anche quelle col mondo dello show business per ora molto distante dal trumpismo. Leonardo Di Caprio, da anni impegnato in battaglie ambientaliste che Donald Trump non apprezzerebbe, e' invece amico della "prima figlia" . Non tutti apprezzano il presenzialismo di Ivanka. "Il solo ad aver avuto una figlia consigliera e' stato Nixon. Ma la figlia Julia restava dietro le quinte e comincio' a partecipare a pubblici dibattiti per difendere il padre solo dopo lo scandalo Watergate" .

Inutile, pero', invocare precedenti. Con Donald Trump non funziona. Percio' il fronte sconfitto si prepara alla traversata del deserto.

Mentre molti democratici che lavoravano per il governo e speravano di essere confermati nell'incarico si apprestano a fare le valigie, altri meditano di restare a Washington per ricominciare da qui la costruzione di un nuovo partito democratico."A Trump diamo due anni. Poi si andra' al voto per le elezioni di mid-term e li vedremo se gli americani che gli hanno creduto gli crederanno ancora".
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