E' possibile che uno vada a farsi mettere una capsula al dente fidandosi di una didascalia di questo genere? Evidentemente e' possibile anche se sotto sotto credo che il pretesto della pubblicita' allo studio, al negozio, alla discoteca, fosse, ecco, nient'altro che un pretesto. La verita' e' che l'odontoiatra voleva la sua foto con Corona o altre celebrities del suo livello. A domanda, corrisponde l'offerta.
L'elenco degli italiani famosi per un giorno grazie a Corona, prosegue con ' l'agente di commercio che gli ha dato tredicimila euro per " divulgare" la sua immagine. Che immagine deve divulgare un agente di commercio? Mistero.
C'e' la signora brianzola con negozio di abbigliamento che pago' (in nero) Corona perche' si facesse fotografare nel suo esercizio. La signora rimase contenta per la professionalita' del Corona "firmo' anche autografi", peccato che " non ci siano state ricadute positive sul lavoro". Si aspettava il miracolo. Una visita di Corona e il settore abbigliamento, in crisi perfino in Brianza, torna a riprendersi.
Che Italia e' questa che pagava l'ex fotografo per un assaggio di vita smeralda? E' l'Italia che ci ritroviamo dopo trent'anni di sciocchezze spacciate per notizie. Le fake news, nel settore celebrities e mezze calze, sono roba ben nota da decenni. E' il veleno (propalato dai media, da tutti i media) che goccia dopo goccia ha mandato in pappa il cervello di un sacco di gente convinta che "quel" mondo sia "la celebrita" .
Un circolo vizioso che, per di piu', alimenta sforzi inutili. La pseudo celebrita' fa cose sempre piu' cretine per finire su cosiddetti rotocalchi e siti online. Ne ha bisogno perche' se sparisse non le pagherebbero i due-cinque-diecimila euro previsti per inaugurare un ristorante, un negozio, una discoteca. Il sito pubblica foto e finte notizie demenziali per avere piu' clic, l'utente pensa di concedersi due minuti di svago e clicca. Invece alimenta il circolo vizioso. Alla fine della catena, pagano l'odontoiatra o la commerciante brianzola.
Peggio per loro? No, peggio per tutti noi. Un Paese da circonvenzione d'incapace.
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