Superstar
di Gloria Satta

Masterchef e la cucina superstar, gastronomia culto di massa

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Sabato 15 Marzo 2014, 14:15
Chiedo aiuto a voi per capire. Cosa si nasconde dietro il travolgente, inarrestabile successo della cucina declinata in tutte le sue accezioni? Non mi riferisco soltanto a Masterchef, il reality capofila del genere che macina ascolti e polemiche, ma anche alle decine di programmi, show, variazioni sul tema ecc. che imperversano in tv. E non parlo soltanto della televisione: la gastronomia è diventata superstar in tutti gli ambiti. I libri più venduti? Quelli che insegnano a cucinare. I nuovi sex symbol? I cuochi, dei quali le riviste patinate indagano ogni segreto, ogni amore, ogni lato privato manco fossero Clooney o Belèn. L’argomento principale delle conversazioni? Gira gira, in qualunque ambiente,  si finisce a parlare sempre di cibi. La nuova vanteria è ormai l’abilità ai fornelli, per uomini e donne indistintamente, e la scoperta di un ristorante è sempre motivo di ammirazione. Alla classica domanda “cosa vuoi fare da grande”, più di un bambino oggi ti risponderà “lo chef”.  I nuovi padri della patria sono gli imprenditori che hanno fiutato l’aria e fatturano milioni puntando sui sapori doc. E via così. Non c’è scampo, gli italiani sono impazziti per la cucina. Nel mio quartiere, per esempio, i negozi al dettaglio chiudono uno dietro l’altro per lasciare il posto ai megamarket oppure agli empori tenuti dai cinesi. L’unico che non solo non ha chiuso ma ha addirittura raddoppiato, occupando anche i locali di un elettricista che ha dato forfeit, è il negozio che vende utensili da cucina: la bottega bis è consacrata all’attrezzatura per fare i dolci… In questo blog ho già avuto modo di confessare un mio limite: sebbene ami mangiare, non so cucinare nemmeno un uovo e il solo pensiero di mettermi ai fornelli mi provoca capogiri e altri disturbi allarmanti (in compenso, mi preme dirlo, lavo i piatti come nessun altro). Una ragione di più per domandarmi, con una curiosità squisitamente antropologica, a cosa è dovuto il recente boom della gastronomia. Forse, in un paese piegato dalla crisi, il cibo rappresenta l’ultima spiaggia? Ci si butta in cucina perché non si hanno più mezzi per andare al ristorante? Il culto della gastronomia è figlio del pensiero debole? Non so davvero che risposte darmi. Aiutatemi a capire, ditemi se anche voi siete stati contagiati dalla follia collettiva per il cibo. Oltre a tutto, mi farà sentire meno inadeguata in questo mondo che ha perso la testa (con punte, lasciatemelo dire, che rasentano il fanatismo) per mozzarelle, paccheri, ravanelli e chi più ne ha più ne metta. Per un'oliva pallida si può delirare...ma davvero?
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