Rugby Side
di Paolo Ricci Bitti

Rugby, dalla foto di gruppo degli azzurri allegri alpinisti un raggio di sole per i Mondiali

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Domenica 26 Luglio 2015, 02:52
Un raggio di sole nelle tenebre, un lampo di ottimismo certo infondato. Forse meglio chiamare subito in causa un miracolo, magari con l’aiuto di San Franco. E’ che dopo mesi di realistica, motivata e assai condivisa malinconia sull’avventura azzurra ai mondiali, è arrivata una foto che mi ha sollevato il cuore. Lo so, lo so, non bisogna illudersi, la Francia e l’Irlanda sono sempre lassù, irraggiungibili come il passaggio ai quarti di finale, e una foto non può cancellare l’ineluttabile, ma l’effetto benefico di quell’immagine è stato immediato, come il guadagnare in questi giorni sahariani una stanza con l’aria condizionata a palla. La foto è quella dei giocatori dell’Italia in approssimativa tenuta alpina (Castro però, se ben agghindato, da lontano potrebbe quasi sembrare Messner) che durante i giorni del ritiro all’Aquila hanno compiuto un’escursione sul Gran Sasso, con Assergi come base di partenza. Aiutati dalla Forestale si sono cimentati anche nella cottura di coerenti e croccanti arrosticini. Beh, quella foto di gruppo mette allegria, dà l’idea di ragazzi che stanno bene insieme, che si divertono, che lavorano duramente ma che sanno anche trovare vene di leggerezza. E poi il fotoreporter della giornata è proprio il capitano Parisse che così riesce a rendere più sopportabile l’inondazione di non-notizie da social: Parisse, da figlio di aquilani doc, immortala in un selfie anche il cartello segnaletico che indica il cammino per il santuario di San Franco con relativa sorgente miracolosa. Un’escursione-pellegrinaggio, insomma. Una devozione che male non farà. C’è poi un confronto che rende quelle foto ancora più incoraggianti: negli stessi giorni i rivali francesi sono stati impegnati nelle solite prove di sopravvivenza a Tignes, Alta Savoia, scenari da turismo d’elite: arrampicate, traversate di ghiacciai, rafting nei torrenti. Roba marziale, da veri uomini. Però che scontatezza, che monotonia, da anni sempre la stessa solfa pre-mondiale, comune a tante squadre, ripetitiva. Nessuna emozione da quelle foto, solo noia. Molto meglio le risate e gli arrosticini da popolare appennino, molto meglio quegli occhi allegri da italiani in gita. Su dai, vai via malinconia: qualcosa di buono dai Mondiali salterà fuori.
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