ROMA Il Pd di Nicola Zingaretti è sull’orlo di una crisi di nervi per come il presidente del Consiglio Giuseppe Conte guida il governo. Il “no” di Italia Viva sulla riforma che introdurrebbe il voto ai diciottenni, è l’ultimo di una lunga serie. I dem chiedono a Conte un chiarimento, ma il premier teme che l’apertura di una fase di verifica possa risolversi in un rimpasto della squadra di governo, e quindi cerca di rinviare.
Il problema è che di rinvio in rinvio anche le misure anti-Covid entrano nel frullatore con il Pd che fatica a spiegare perché il presidente della regione Campania, il dem De Luca, abbia chiuso le scuole quando il Segretario del Pd Nicola Zingaretti da settimane sostiene che gli istituti scolastici sono l’ultima cosa da chiudere.
Il rischio che le regioni vadano in ordine sparso è reale e non può non preoccupare i dem che cercano di spingere Conte ad accelerare i tempi e ad assumere la regia per contrastare più efficacemente la crisi pandemica. Ma la clessidra di palazzo Chigi segue il fuso del M5S, partito dilaniato e alla vigilia di una sorta di congresso che potrebbe avere ripercussioni sulla tenuta della maggioranza.
Nei rinvii di Conte c’è tanta cautela.