Quest'America
di Anna Guaita

 Vermont: Il motto in latino scatena la xenofobia

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Domenica 15 Febbraio 2015, 03:57
  Acuni abitanti del mio amato Vermont si stanno rivelando ignoranti e xenofobi a livelli che sarebbero ridicoli, se non fossero anche grotteschi. Hanno scambiato il latino per lo spagnolo e hanno protestato contro l’idea di regalare allo Stato un motto nella lingua degli antichi romani, “Stella Quarta Decima Fulgeat”, un augurio che certo non possono non condividere: “Che la Quattordicesima Stella Possa Splendere”. Il Vermont è infatti il quattordicesimo Stato ad essere entrato nell’Unione (il 4 marzo del 1791), e quindi sarebbe la quattordicesima Stella fra le 50 che riempiono il quadrato in alto a sinistra della bandiera (le tredici strisce, bianche e rosse rappresentano invece le colonie che dichiararono l’indipendenza dalla Gran Bretagna, dando vita al nuovo Paese). L’idea di regalare al Vermont anche un motto in latino non dovrebbe sorprendere nessuno. Dopotutto vari Stati dell’Unione hanno un motto in latino, spesso a fianco a uno in inglese. L’idea è venuta a una studentessa di una scuola media di Lyndonville, che sta appunto studiando latino. La giovane ha scritto al senatore Joe Benning, e gli ha presentato l’idea. E Benning ha accettato di proporre la legge. Dopotutto non sarebbe costata nulla, avrebbe attirato l’attenzione dei giovani sulla procedura che una legge deve seguire, e poi il motto era comunque bello. E sarebbe stato bene accanto a quello in inglese, "Freedom and Unity", Libertà e Unità. Senonché, per colpa della confusione fra “latin” (la lingua dell’antica Roma) e “latino” (chi viene dall’America latina), alcuni vermontiani hanno creduto che quella frase fosse concepita dai latino-americani. A parte il fatto che ci sono milioni di americani di origine ispanica che vivono nel Paese legittimamente, che sono cittadini e americani come tutti gli altri, la parte xenofoba dello Stato ha subito colto l’occasione per partire in quarta contro i latino-americani come se fossero tutti dei clandestini, per di più colpevoli di voler imporre un motto  in spagnolo. Il fraintendimento sull’origine “latina” della frase si è coniugato al sentimento xenofobo e si è trasformato in lettere di protesta e commenti razzisti sui siti dei media locali. Comico, grottesco, imbarazzante. Scegliete voi l’aggettivo. Per di più, ignorante. Mi chiedo quanti di questi xenofobi supererebbero l’esame di cultura americana che ogni aspirante cittadino di questo grande Paese deve superare. Lo sanno ad esempio che nel disegnare la nuova Nazione i Padri Fondatori furono guidati dalla storia e dall’esempio della repubblica romana? Almeno 27 dei 56 firmatari della Dichiarazione di Indipendnza conoscevano il latino e il greco, anzi lo parlavano. Oggi tanti cosiddetti “patrioti” scambiano la lingua e la cultura latina che i loro amati padri fondatori usarono come ispirazione per creare la repubblica americana, con quella degli odiati latino-americani illegali. Chissà come avrebbero reagito John Adams, Thomas Jefferson o Benjamin Franklin. Forse con un pizzico di ironia, come alcuni saggi vermontiani, che invece di lanciarsi in una lite, hanno preso in giro gli anti-latino, rilanciando: “Ma sì, come possimo usare la lingua romana! lasciamola alla Romania!”
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