Quest'America
di Anna Guaita

 Il detenuto modello merita una pizza

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Mercoledì 17 Giugno 2015, 01:51
 New York – Lo sceriffo della contea di La Porte, nell’Indiana, vuole premiare i detenuti che si distinguano per buona condotta con il permesso di ordinare una pizza calda dai ristoranti della città una volta al mese. Lo sceriffo John Boyd spiega che i detenuti userebbero i loro soldi, e ordinerebbero attraverso lo spaccio del carcere. L’idea è subito piaciuta ai commercianti, che gli hanno fatto arrivare i loro menu, proponendogli di allargare “il pasto premio” a includere non solo pizza, ma anche bistecche e altri piatti saporiti che in prigione non si trovano. Immediate le proteste di una parte della popolazione, che condanna un simile “premio”, giudicandolo un lusso che i criminali non meritano. Lo sceriffo tuttavia non sembra affatto intenzionato a fare marcia indietro. Il pasto premio, ha spiegato, non costerà nulla allo Stato perché è interamente pagato dal detenuto. Inoltre una percentuale del ricavato verrà destinato all’acquisto di giocattoli per i bambini di famiglie indigenti. Ma lo sceriffo è anche assolutamente convinto che la possibilità di godere periodicamente di un pasto che non sia quello insapore ed economico della prigione spingerebbe i detenuti a comportarsi meglio: “Sono esseri umani come noi” ha protestato. E ha aggiunto un auspicio che dovrebbe convincere tutti: “Se la speranza di mangiare la pizza dovesse spingerli a comportarsi meglio, le nostri prigioni sarebbero un po’ più sicure. E non vedo come ciò possa generare proteste”.
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