Anna Guaita
Quest'America
di Anna Guaita

Diario americano del Coronavirus: «I test, dove sono?"

Diario americano del Coronavirus: «I test, dove sono?"
di Anna Guaita
3 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Marzo 2020, 22:26 - Ultimo aggiornamento: 23:50
NEW YORK – Oggi vi devo mettere al corrente di una marea di chiusure e cancellazioni. Mentre Donald Trump sbarra le porte ai viaggiatori dall’Europa (tranne che, misteriosamente, a quelli provenienti dalla Gran Bretagna), negli Usa i dirigenti dei teatri, delle leghe sportive, delle organizzazioni in genere, prendono provvedimenti che lui non ha neanche citato nei suoi discorsi alla Nazione mercoledì sera o giovedì mattina. Il settore privato è più avanti e pro-active di quello federale. Si dice che Trump attacchi i suo nemici a testa bassa, ma è chiaro che non ha idea di come attaccare un virus.


---Gli Stati che riferiscono di avere casi di conavid-19 sono oramai 44. I casi di contagio sono saliti a 1.500, i morti a 38.

---I test, ma dove sono? Al livello nazionale i tamponi continuano a mancare. Stamani in una deposizione davanti alla Commissione Controllo della Camera, il dottor Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ha detto: «Non riusciamo a effettuare i test con la stessa velocità, la stessa facilità e la stessa quantità di altri Paesi, e questa è una grave mancanza». Numerosi laboratori privati hanno riprodotto il test secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e sarebbero in grado di testare migliaia di persona al giorno, ma non riescono a ottenere il via libera all’uso dal governo federale, che non ha ancora adottato le procedure accelerate. Su 328 milioni di abitanti, i testati sono finora 11 mila.

---Stato di emergenza a New York: Il sindaco Bill De Blasio che fino a ieri non se la sentiva di cancellare la Parata di San Patrizio il 17, ha annunciato lo stato di emergenza, dopo che i casi positivi sono più che raddoppiati in una notte da 42 a 95. Le previsioni parlano di almeno mille casi entro la prossima settimana. Mentre scrivo ci sono 1780 persone in isolamento volontario e 29 in quarantena obbligatoria (ma dalla folla che si continua a vedere in giro, e dalle file con tutti ammucchiati a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altro, mi sembra che non molti abbiano capito la gravità della situazione, forse glielo farà capire la chiusura di Wall Street, contratta del 10 per cento!)

---Ecco le chiusure: Chiude l’intera struttura di Lincoln Center, incluso dunque la Metropolitan Opera. Chiudono tutti i teatri di Broadway. Idem per il Metropolitan Museum, la Frick Collection, il Jewish Museum (Whitney e Guggenheim non hanno ancora dato annunci all’ora in cui scrivo). Oltre a più di cento università, sono chiusi anche molti distretti scolastici, come quello del Massachusetts, dell’Ohio, del Maryland, quasi un milione e mezzo di studenti sono a casa.

---In California chiude Disneyland.

---Le leghe sportive che hanno annunciato ritardi o cancellazioni sono: Major League Basebal, National Basketball Association, National Hockey League, Majior League Soccer. La Pro Golfers Association per ora si limita a non ammettere pubblico. Interrotto anche il campionato di basket universitario.

---Dibattito al chiuso, in studio: I due candidati presidenziali democratici, Bernie Sanders e Joe Biden, annunciano la cancellazione dei loro comizi e trasferiscono il loro dibattito di domenica dall’Arizona agli studio di Cnn a Washington, senza pubblico.

 

 

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA