È stato lui per primo (fra lo scetticismo generale) a puntare sull’auto elettrica e poi su quella a guida autonoma, i due temi che ora tutti i costruttori hanno inserito in cima alla lista delle priorità. Quando esprime un pensiero, quindi, è il caso di ascoltarlo con attenzione poiché, di solito, oltre a verificarsi, la svolta cambia lo scenario. In questa occasione, c’è da riconoscerlo, Ghosn è stato meno categorico che nelle due precedenti quando le epocali sfide furono lasciate durante i periodici eventi Nissan 360. Ma per uno con il Brasile nel cuore (Ghosn è nato proprio nella nazione della “Grande Foresta”) anche i primi Giochi della storia in America Latina sono qualcosa di molto speciale e la Nissan, che ha grandi obiettivi di crescita in quel Paese e nel resto del Continente, ha fornito al Comitato Organizzatore 4.200 veicoli per tutte le necessità. Ghosn in persona ha fatto con orgoglio il tedeforo e la torcia è pure entrata nello stabilimento di Resende (la fiamma olimpica, finora, non aveva mai visitato una fabbrica): «La e-Bio Fuel Cell offre un sistema di trasporto ecologico e crea l’opportunità per la produzione di energia in questo Paese, supportando al tempo stesso le infrastrutture già esistenti. L’acqua mescolata al bioetanolo è più facile e sicura da maneggiare rispetto alla maggior parte degli altri carburanti e offre un enorme potenziale per la crescita del mercato».
Ma con tutti questi vantaggi può diventare la soluzione che scalza l’elettrico e l’idrogeno? «Le auto esistono e non sono sostituibili, nemmeno in futuro. Dobbiamo solo renderle più sostenibili, più sicure ed ecologiche e la “mobilità intelligente” di Nissan prevede zero emissioni e zero vittime. Bisogna lavorare su tutti i fronti, le alternative sono più di una, saranno poi le politiche degli Stati a decidere: gli americani sostengono le vetture a batterie, il Giappone ha puntato anche sull’idrogeno. La e-Bio Fuel Cell può avere sviluppi interessanti soprattutto in quei paesi che hanno una produzione rilevante di bioetanolo e la rete per distribuirlo come il Brasile. Noi siamo leader mondiali delle vetture elettriche, continuiamo a credere in questa tecnologia e nella crescita della sua diffusione. L’energia elettrica può provenire da tante fonti e la rete di distribuzione già esiste».
Cos’ha la e-Bio Fuel Cell di tanto rivoluzionario? «I nostri ingegneri studiano l’argomento da decenni, recentemente sono riusciti a trovare dei materiali che consentono a queste fuel cell a ossido solido di funzionare correttamente e sono anche meno costosi rispetto a quelli delle fuel cell tradizionali. Per il resto la e-Bio è una vettura elettrica, ma nel serbatoio non c’è idrogeno bensì etanolo e acqua, quindi è tutto più semplice». Una tecnologia perfetta per il Brasile, ma è un mercato in grande crisi? «Certo le vendite poco superiori a due milioni di esemplari l’anno sono una cosa molto diversa rispetto a tre anni fa quando erano quasi il doppio. Ma io continuo a credere in questo Paese e penso che abbia toccato il fondo. Ora è pronto a ripartire e noi vogliamo rafforzarci, vogliamo portare la quota di Nissan al 5% e quella dell’Alleanza al 15%. Crediamo anche nell’Argentina dove nei giorni scorsi abbiamo annunciato un investimento di 800 milioni di dollari per produrre pick up globali per Nissan, Renault e Daimler. In Brasile sta per partire la produzione del Suv Kicks, il primo veicolo prodotto sul posto per essere esportato: lo venderemo in 80 mercati del mondo».
L’organizzazione delle Olimpiadi ha ricevuto molte critiche, che ne pensa? «In Brasile la politica e l’economia hanno avuto dei problemi, non i Giochi, credo che alla fine saranno un successo. Due anni fa ero qui per i Mondiali di Calcio: anche allora le critiche furono pesanti, ma a me quello che non piacque fu solo il risultato finale...». Continuate ad investire nel settore, ma non temete l’arrivo dei giganti della Silicon Valley? «Chi produce oltre 8 milioni di veicoli l’anno non può avere paura, lo stimolo della new economy è una cosa positiva per il nostro settore, lo ha spinto ad accelerare. Le auto saranno sempre più ecologiche, autonome e connesse, non più solo un oggetto per spostarsi, ma un luogo in cui vivere. Questa sfida è una grande opportunità, noi abbiamo passione per l’innovazione globale e vogliamo continuare ad essere protagonisti».
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