MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Marchionne non promette, ma sorride: il 2017 sarà l'anno buono per la Ferrari

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Martedì 20 Dicembre 2016, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 16:19
Nessuna promessa. E sono top secret anche «gli obiettivi minimi». Lo sguardo di Sergio Marchionne, però, è tranquillo, il volto rilassato, quasi non sembra che sia da poco terminata una stagione molto deludente. L’atmosfera che si respira nel tradizionale incontro natalizio con il presidente della Ferrari dà la sensazione che l’anno prossimo qualche soddisfazione potrebbe arrivare. «Sì, potete scriverlo, lo ufficializzo io: nel 2017 il nostro terzo pilota sarà Giovinazzi. Antonio lavorerà al simulatore e guiderà la vettura nelle occasioni in cui è consentito. Siamo felici che è un italiano? Certo che si, ci mancherebbe che non lo fossimo. Io quando giro per il mondo non nascondo le origini, sono orgoglioso delle mie radici. No, non vogliamo fare quello che la Red Bull ha fatto con Verstappen, credo che Max sia un caso unico, difficile da replicare».

Dopo aver annunciato che un driver tricolore tornerà in pista al volante di una Rossa di F1, il Presidente parla dei titolari: «Con loro abbiamo ancora un anno di contratto, ma vogliamo privilegiare la continuità e ci piacerebbe proseguire il rapporto. Bisogna vedere però cosa accadrà nei prossimi mesi, intanto valutiamo altre situazioni come fanno tutti. Raikkonen nel 2016 ha disputato la sua miglior annata da quando è tornato a Maranello, ma non è sicuro di voler continuare. Sebastian ha fatto degli errori, ma bisogna riconoscere che non gli abbiamo dato una vettura adeguata: lui è un 4 volte campione del mondo. Adesso dovremo vedere come si trova con la nuova monoposto, deve sentirsi a suo agio, poi valuteremo insieme. Un consiglio che posso dargli è di guidare con più serenità».

Marchionne passa a parlare dell’organizzazione del rinnovato team guidato da Arrivabene e Binotto che sono seduti al suo fianco. Con classe gli uomini del Cavallino evitano di parlare di chi ha lasciato la Ferrari, ma è evidente che qualcosa in passato non ha funzionato. «Non sono pentito delle scelte fatte e mi prendo tutte le responsabilità: se non va sapete chi è il colpevole - ha proseguito il numero uno del Cavallino - mi dispiace che qualcuno sia andato via, ma questo fa parte del gioco. Quanto accaduto lo scorso anno è il risultato di scelte gerarchiche che bloccavano le informazioni.

Arrivabene sapeva forse più di me, ma penso che nemmeno lui fosse a conoscenza di tutto. Il vero problema, in ogni caso, non sono state le aspettative eccessive, quanto il non riuscire a migliorare nel corso della stagione. Guardate il fantastico recupero fatto dalla Red Bull che è partita con un motore inferiore ai migliori. No, non abbiamo cercato Paddy Lowe. È un eccellente tecnico come lo è Ross Brawn, ma noi abbiamo la nostra squadra e crediamo che possa funzionare dandoci delle soddisfazioni. Si possono ottenere risultati senza inseguire gli eroi».

Il Presidente parla dell’Alfa e della Ferrari Accademy che ha fatto crescere diversi buoni piloti nessuno dei quali approdato nel team di F1: «L’Alfa tornerà e nei programmi è nel suo Dna, ma ora è troppo impegnata nel lancio dei nuovi modelli. Anche recentemente abbiamo parlato con Arrivabene e Binotto delle possibili sinergie con Ferrari. L’Alfa potrà essere anche uno sbocco per i giovani piloti della nostra Accademy, cosa che possono fare anche le attuali squadre a cui forniamo i motori». Marchionne conclude con una battuta: «Dobbiamo tornare a vincere rapidamente, altrimenti le giovani promesse finirà che le faremo crescere sulla Ferrari...».
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