Dopo aver annunciato che un driver tricolore tornerà in pista al volante di una Rossa di F1, il Presidente parla dei titolari: «Con loro abbiamo ancora un anno di contratto, ma vogliamo privilegiare la continuità e ci piacerebbe proseguire il rapporto. Bisogna vedere però cosa accadrà nei prossimi mesi, intanto valutiamo altre situazioni come fanno tutti. Raikkonen nel 2016 ha disputato la sua miglior annata da quando è tornato a Maranello, ma non è sicuro di voler continuare. Sebastian ha fatto degli errori, ma bisogna riconoscere che non gli abbiamo dato una vettura adeguata: lui è un 4 volte campione del mondo. Adesso dovremo vedere come si trova con la nuova monoposto, deve sentirsi a suo agio, poi valuteremo insieme. Un consiglio che posso dargli è di guidare con più serenità».
Marchionne passa a parlare dell’organizzazione del rinnovato team guidato da Arrivabene e Binotto che sono seduti al suo fianco. Con classe gli uomini del Cavallino evitano di parlare di chi ha lasciato la Ferrari, ma è evidente che qualcosa in passato non ha funzionato. «Non sono pentito delle scelte fatte e mi prendo tutte le responsabilità: se non va sapete chi è il colpevole - ha proseguito il numero uno del Cavallino - mi dispiace che qualcuno sia andato via, ma questo fa parte del gioco. Quanto accaduto lo scorso anno è il risultato di scelte gerarchiche che bloccavano le informazioni.
Arrivabene sapeva forse più di me, ma penso che nemmeno lui fosse a conoscenza di tutto. Il vero problema, in ogni caso, non sono state le aspettative eccessive, quanto il non riuscire a migliorare nel corso della stagione. Guardate il fantastico recupero fatto dalla Red Bull che è partita con un motore inferiore ai migliori. No, non abbiamo cercato Paddy Lowe. È un eccellente tecnico come lo è Ross Brawn, ma noi abbiamo la nostra squadra e crediamo che possa funzionare dandoci delle soddisfazioni. Si possono ottenere risultati senza inseguire gli eroi».
Il Presidente parla dell’Alfa e della Ferrari Accademy che ha fatto crescere diversi buoni piloti nessuno dei quali approdato nel team di F1: «L’Alfa tornerà e nei programmi è nel suo Dna, ma ora è troppo impegnata nel lancio dei nuovi modelli. Anche recentemente abbiamo parlato con Arrivabene e Binotto delle possibili sinergie con Ferrari. L’Alfa potrà essere anche uno sbocco per i giovani piloti della nostra Accademy, cosa che possono fare anche le attuali squadre a cui forniamo i motori». Marchionne conclude con una battuta: «Dobbiamo tornare a vincere rapidamente, altrimenti le giovani promesse finirà che le faremo crescere sulla Ferrari...».
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