Giorgio Ursicino
MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Leclerc stratosferico in pole con la Ferrari a Baku: piega Verstappen con un giro da favola

Charles Leclerc con la Ferrari SF-23 sulla pista di Baku in Azeirbaijan
di Giorgio Ursicino
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Sabato 29 Aprile 2023, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 19:38

Il formato funziona, il susseguirsi degli eventi non era mai stato tanto rapido. E, per lo sport simbolo della velocità, è sicuramente un colpo favorevole. La F1 si evolve e nei weekend con la “sprint race” non ci sarà più un attimo per rilassarsi. Neanche per prendere un caffè. Forse è una previsione affrettata, ma la sensazione è che in futuro i gran premi saranno tutti così. A condire di adrenalina la novità ci si è messo un rimescolamento dei valori in campo, almeno in qualifica, che ha reso incandescente l’atmosfera e sorprendenti i risultati. Queste monoposto ad “effetto suolo” sono imprevedibili e da una gara all’altra ribaltano le gerarchie. Un solo aspetto resta costante: a consuntivo, la domenica sera, è sempre la Red Bull a brindare grazie all’incredibile capacità di far funzionare le gomme. Ieri, sotto le storiche mura di Baku, lo spettacolo è stato esaltante.

I ragazzi di Maranello, guidati da un tranquillo Vasseur, hanno fatto un ottimo lavoro dopo Melbourne e si sono presentati in Azerbaijan con una SF-23 esplosiva come performance assoluta sul giro secco. Per quanto aveva fatto vedere finora il team austriaco, che era sempre partito al palo, non è una cosa di poco conto. Ad alterare la minestra potrebbe aver contribuito il principe dello spettacolo che quando è in giornata di grazia si esalta ed è capace di fare ombra anche al formidabile super Max. Con l’olandese e il monegasco, su una folle corrida cittadina, le emozioni sono garantite e i due appaiono la coppia adatta a pubblicizzare uno sport in grandissima crescita. Una volta fra i marciapiedi e i muretti si correva una volta l’anno e si andava ad una velocità ridotta. Qualche volta i piloti toccavano addirittura il guardrail.

Adesso è qualcosa di diverso, Charles e Max somigliano a cavalieri alieni, come se avessero i chip e l’intelligenza artificiale al posto degli umani riflessi. I due, nel primo tentativo del Q3, hanno dimostrato cosa sia un duello al cardiopalma.

Pole position ai mezzi: stessi decimi, stessi centesimi ed anche stessi millesimi. Visto che il cronometro decretava parità assoluta, si davano battaglia sui colpi estetici. La sfida era staccare i cartelloni dalle protezioni in cemento, accarezzare i teli senza impattare il duro. Una visione sublime anche perché le monoposto a Baku raggiungono i 340 km/h. In questo combattimento istintivo, fatto solo di talento puro, Leclerc non ha nulla da invidiare a Verstappen. Anzi ieri è stato superiore, buttando il cuore oltre l’ostacolo ad ogni curva.

Ha fatto un giro di una perfezione assoluta, mettendoci molto del suo e lasciando il tandem delle Red Bull senza parole. La Ferrari si è comportata benissimo, ma gran parte dei meriti sono del pilota più tifoso del mondo che quando vede rosso si esalta. Probabilmente, in condizioni normali, in prima fila sarebbero dovute esserci le Red Bull davanti alla Ferrari del predestinato per una manciata di millesimi: gli altri tutti staccatissimi. Ma Charles aveva qualche decimo incollato nel piede destro e per i bibitari non c’è stato nulla da fare. Max è secondo a due decimi, Perez terzo a tre.

Anche questo conferma che il ferrarista ha cancellato il campione del mondo obbligato a dare più di un decimo di distacco al compagno di squadra quando si gioca alla roulette russa. Le dichiarazioni dell’orange dimostrano che ci è rimasto un filo male: «Sapevamo che la Ferrari sarebbe stata forte in qualifica e Charles su questo circuito si esalta. Ma io ho un solo sorpasso da fare e la nostra monoposto ha dimostrato di andare benino sul passo di gara...». Insomma ha preso un po’ d’aceto, andando a rivangare che ha la monoposto migliore. Un complimento indiretto all’amico-nemico. Faccia d’angelo era ancora più bello: «Sono contento, per la squadra. Ci siamo avvicinati, ma credo che in corsa abbiano ancora qualcosa in più...».

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