Giorgio Ursicino
MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Jeep, dilaga la svolta elettrificata: sono del prestigioso brand le ricaricabili più vendute in Italia

La Jeep Wrangler disponibile in versione plug-in
di Giorgio Ursicino
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Venerdì 19 Agosto 2022, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 10:09

Ottanta anni all’aria aperta. Non c’è mai stato un brand tanto avventuroso. Nato per imprese impossibili e con la capacità di affrontare qualsiasi terreno. Solo in seguito si è “civilizzato”, svolgendo, con incredibile talento, i più svariati temi dell’automotive: dalle performance al comfort, dall’eleganza al lusso. Senza mai rinunciare all’innata dote di superare qualsiasi ostacolo, anche i più impervi. Una vera Jeep deve essere in grado di affrontare a testa alta il “Rubicon Trail”, un percorso nel cuore del Far West considerato unanimemente «il tracciato di off road più impegnativo del pianeta». Pare che, chi non ha mai fatto il Rubicon, non sia autorizzato a disquisire di guida fuori dall’asfalto. Con il tempo, Jeep è diventata l’icona dell’auto a “stelle e strisce”: muscolosa e inarrestabile, amante del tempo libero e con una personalità fortissima.

I Suv, che dagli States hanno conquistato il mondo, sognavano la Jeep mentre raccoglievano il successo. Una cosa non è mai cambiata: l’amore per la natura e l’aria pura, gli spazi sconfinati e il terreno impervio sotto le ruote. Eppure, in certi frangenti, le emissioni non passavano inosservate, con i potenti motori V8 e le trasmissioni ridottissime che obbligavano a consumare oltre un litro al chilometro, chiaramente senza strada davanti. Scattata la transizione energetica che ci porterà, prima o poi, alla società zero emission, Jeep ha avuto uno scatto d’orgoglio. Bisogna fare il massimo per contenere la temperatura e i cambiamenti climatici, combattere la siccità e salvaguardare i ghiacciai.

In sintesi, rispettare l’habitat che le generazioni passate ci hanno lasciato e consegnarlo, se possibile migliore, a quelle che verranno. A Toledo hanno deciso: pur avendo una gamma non proprio “leggerina”, è partita la battaglia contro la CO2. Prima con la varie motorizzazioni ibride, poi con i modelli “full electric” che arriveranno sempre più numerosi. L’Europa, si sa, ha preso il dossier di petto e vuole essere la prima ad abbandonare i motori termici (nel 2035). Jeep ha accettato la sfida anticipando i tempi. Ibridizzazione a tutto campo, accoppiando l’elettrico al benzina in attesa che ci siano le colonnine per viaggiare solo a batterie.

La gamma è quasi tutta così e il marchio specialistico dal forte sapore di premium, quindi con volumi relativamente limitati, è diventato leader nei segmenti ecologici.

Con l’Italia, poi, la casa Usa ha sempre avuto un grande feeling, dai tempi in cui il modello originale venne a liberare la Penisola. Dopo avventurose migrazioni come fiore all’occhiello di importanti Gruppi, Jeep si unì con il Chrysler Group alla Fiat e Sergio Marchionne decise che alcuni modelli dovevano essere prodotti nel Belpaese. La Renegade iniziò la sua avventura commerciale proprio da Melfi e poi si affiancò la nuova generazione della più grande Compass. Le prime Jeep ad essere 4xe, cioè ricaricabili, ibride plun-in. Nel semestre da poco concluso, le gemelline hanno consentito a Jeep di guardare tutti dall’alto in basso nella categoria di vetture “Low Emission Vehicle” (LEV), cioè quelle al 100% a batterie o ibride plug-in che permettono di viaggiare per un buon numero di chilometri ad emissioni zero.

Le LEV Jeep da gennaio a giugno hanno circa il 20% di quota di mercato delle “ricaricabili”, i veicoli che attualmente ricevono gli ecobonus più consistenti. In tutti i mesi questa percentuale è rimasta sopra il 15% e qualche volta ha raggiunto il 22%, più di una vetture su 5. La tecnologia plug-in è disponibile anche sulla selvaggia Wrangler (un trionfo senza tempo) ed ora sulla quinta generazione di Grand Cherokee, l’ammiraglia della marca. Grazie alla spinta delle ricaricabili, che rappresentano quasi la metà delle Jeep, la quota di mercato di tutto il brand ha superato il 4%. Il recente arrivo, proprio su Renegade e Compass, della tecnologia e-Hybrid (è una “mild”, ma molto generosa) ha consentito alla Jeep elettrificate di arrivare al 70% del totale.

La e-Hybrid, anche se non ha la spina, non è affatto un gioco ed adotta una schema che si sente eccome sul tipo di guida, oltre che sulle emissioni e sui consumi. Chiaramente non è un “full Hybrid”, ma ha l’impianto a 48 volt e un generoso motore elettrico da 15 kW che gli consente di fare molte cose in autonomia, anche avviare il veicolo. Compass è l’auto con la spina più venduta un assoluto nelle Penisola, precede la Renegade che comanda il proprio segmento (B-Suv).

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