Giorgio Ursicino
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di Giorgio Ursicino

Ferrari, la missione di Vasseur: il Mondiale all'esordio a Maranello

Vasseur con Binotto
di Giorgio Ursicino
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 21:21

Una nomina molto annunciata. Quasi scontata. Ma, da ieri mattina, diventata ufficiale. Frederic Vasseur, ingegnere aeronautico francese di 54 anni, è il nuovo team principal della Ferrari. Dal prossimo 9 gennaio prenderà il posto del dimissionario Mattia Binotto che, il 31 dicembre, lascerà Maranello dopo 28 anni di onorato servizio. Gli ultimi quattro ai vertici della Gestione Sportiva, avendo ricoperto il ruolo sia di numero uno della Scuderia, sia di Direttore Tecnico. Un incarico affidatogli da Sergio Marchionne che l’ingegnere nato in Svizzera non ha più mollato, nemmeno quando il presidente John Elkann lo ha fatto sedere sul trono di Maurizio Arrivabene. Era dai lontanissimi tempi di Jean Todt, all’alba della lunga era Montezemolo, che il Cavallino non pescava all’estero per cercare il suo fantino. Ora come allora si andarono a disturbare i cugini francesi per acchiappare un Mondiale troppo a lungo sfuggito.

L’ex presidente della FIA, dopo sette anni di duro e certosino lavoro, interruppe un digiuno ultra ventennale: Jody Scheckter aveva vinto nel 1979 (il compagno era Gilles Villenueve), Michael Schumacher ci riuscì soltanto nell’anno Duemila. Adesso sono passati ben tre lustri da quando Kimi Raikkonen sfilò il titolo per l’ultima volta alla coppia della McLaren Alonso-Hamilton. Lo scenario, però, è profondamente diverso. Quando fu chiamato Jean al capezzale del Cavallino, la Rossa non andava neanche a calci. Nei giorni scorsi, al momento di ritirare il suo premio di vicecampione a Bologna, il principino Charles si è sbilanciato: «Il prossimo anno voglio il trofeo più grande...». Della monoposto del prossimo anno in avanzata fase di costruzione si parla un gran bene. E già nel 2022 la pensionata SF-75 ha dimostrato di essere velocissima. Almeno in qualifica.

Ecco che Vasseur tenterà il colpaccio di diventare Campione all’esordio nella Motor Valley. Guardando il curriculum nelle categorie inferiori, l’impresa è possibile perché nessuno ha vinto quanto Frederic.

C’è stato un periodo, anche abbastanza lungo, in cui per vincere bisognava essere un rampollo della corte Vasseur. Il suo regno totale è durato almeno una generazione, da Nico Rosberg al predestinato che quest’anno ritroverà ai box. Sulle capacità tecniche e di motivatore dell’equipe non ci sono dubbi, è il massimo che si possa desiderare. Sulla disponibilità ad essere inquadrato in una struttura più complessa, non c’è ancora controprova poiché il francese ha operato sempre da leader assoluto. E quando fu chiamato alla Renault non ci mise molto a sbattere la porta.

Ma il tempo passa, gli spigoli si addolciscono e l’occasione di essere nella Scuderia più prestigiosa e famosa del mondo non ripassa altre volte. E Vasseur, statene certi, la sfrutterà fino in fondo per entrare nella leggenda. In realtà, non ci sono eventi particolari a dimostrarlo, ma a Frederic piace che parli chi è competente e, di solito, vuole essere lui a dire l’ultima. Quando si parla di motorsport chiaramente. Anche nel rapporto con la Ferrari, nel recente passato all’Alfa Romeo, ha rivendicato una certa autonomia.

Dote che è piaciuta a John Elkann al momento della scelta, oltre alle credenziali firmate dal Circus e da Carlos Tavares, il potente Ceo di Stellantis in cui sicuramente John Elkann ha fiducia se ha avvallato la scelta di fargli timonare la più grande azienda di cui la sua Exor è azionista di riferimento. Certo, la sintonia non sempre è stata totale, ma è come non riconoscere il valore di Messi quando giochi contro la sua squadra. Vasseur ha messo giù dalla macchina Giovinazzi pilota Ferrari ed ha anche rispedito al mittente Simone Resta che poi Maranello ha girato alla Haas. Sempre con molto garbo sia chiaro.

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