Giorgio Ursicino
MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Aygo X prologue, il baby Suv: non solo tecnologia, l'arma di seduzione Toyota è anche il design

La Aygo X prologue
di Giorgio Ursicino
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Mercoledì 31 Marzo 2021, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 10:32

Fascino del design, piacere del possesso. È vero, nell’ultimo decennio lo scenario era un po’ cambiato. Nuovi valori erano emersi, andando a completare un dna unico, fatto di punti fermi più razionali che emozionali. La Toyota, si sa, è granitica. Ha i propri filoni e li segue con estrema determinazione. Mai facendosi distrarre da mode o tendenze transitorie. D’altra parte, i leader non possono guardare gli altri, corrono il rischio di essere riassorbiti dal gruppo. Il posizionamento dell’azienda di Nagoya, che nell’anno della pandemia è tornata ad essere il primo costruttore automotive del mondo, è noto a tutti. Conosciuto meglio dei brand premium che fanno dell’immagine una vera ragione di vita. Ingegneria e tecnologia. Che si concretizza in efficienza, qualità, affidabilità e durata nel tempo.

Doti con le quali le vetture delle Tre Ellissi svolgono la propria missione quotidiana lasciando i clienti incredibilmente soddisfatti. Spesso su un’auto della casa nipponica si fa più apprezzare quello che non si vede, rispetto a quello che si vede. Trasformando il percorso di utilizzo in una cavalcata virtuosa goduta giorno dopo giorno. Fin qui i cardini del marchio che hanno permesso alla Compagnia di fare corsa a se nella classifica di capitalizzazione, una graduatoria nella quale non ha rivali da diversi anni (a parte il fenomeno Tesla). Ma non si può vivere di solo sostanza. Anche la faccia oscura della luna può avere il suo perché. Ad illuminare a giorno questa realtà, prima forse trascurata, ci ha pensato Akio Toyoda che ormai più di dieci anni fa venne chiamato a guidare l’azienda fondata del bisnonno Sakichi.

In realtà, fu nonno Kiichirō il primo a costruire auto Toyota, a trasmettergli un amore e una passione senza pari per quell’oggetto di mobilità. In un settore alla vigilia di un colossale cambiamento che il manager già sapeva, Akio piazzò due pietre miliari sul tracciato del futuro. Principi dal volto nuovo che stimolavano più l’emozione che la ragione. Da una parte la bellezza. Dall’altra lo sport. Valori in ogni caso che sono il sale della vita. I prodotti dell’azienda dovevano in ogni caso sempre essere attraenti, trasformando l’esperienza di possesso in un piacere. E la sfida nelle competizioni un tarlo quotidiano per migliorare se stessi e battere i rivali in modo da realizzare vetture stradali ogni giorno migliori. Il vecchio e il nuovo, un’arma letale che ha reso ambito un marchio già molto tosto.

Nell’ultimo decennio la storia è cambiata. Vittorie prestigiose alla Dakar, a Le Mans e nel Mondiale Rally.

La nascita del Gazoo Racing e della linea di vetture stradali che prende il suo nome è trasmette adrenalina pura. La nuova Supra GR e soprattutto la quarta generazione della Yaris GR direttamente derivata dalla WRC Campione del Mondo. In più, lo stile giovane e dinamico doveva avvolgere tutti i prodotti del brand, anche più tranquilli. Le nuove Toyota, oltre alle consolidate doti e alla motorizzazione ibrida che ha toccato lo stato dell’arte dell’efficienza, si lasciano ammirare per il look e il design. Per lo stile. Le vendite pagano, soprattutto in Europa, il mercato più selettivo e difficile.

Le Toyota nell’ultimo periodo sono molto apprezzate nonostante per il loro contenuto top non possano essere proprio economiche. In un periodo come questo penalizzato dal virus, non è facile avere la domanda che supera offerta, cosa puntualmente accaduta alla nuova Yaris, l’Auto dell’Anno 2021. Altri due modelli annunciati nei prossimi mesi andranno a creare scompiglio nel segmento delle citycar, o meglio della famiglia Yaris. Da una parte, la Yaris Cross, l’interpretazione suvvizzata della “Car of the Year”. Dall’altra, un ragnetto ancora più intrigante che prenderà il posto dell’Aygo, la più baby delle Toyota. Come si chiamerà? Il nome è ancora segreto anche se il concept mostrato qualche giorno fa ha il sapore molto definitivo.

“Aygo X prologue” è il nuovo punto di vista per spostarsi in città, vettura dalla personalità forte e la posizione rialzata, caratteristiche entrate nel cuore dei clienti, giovani e meno giovani. Le linee sono nate in Europa, nel centro Design che la casa giapponese ha vicino Nizza, in Costa Azzurra. Una struttura all’avanguardia che inventa forme molto “pepate”, attualmente guidata da Ian Cartabiano (prima disegnava i light truck in America, bestioni che possono ospitare la Aygo nel cassetto portaoggetti).

Il nuovo gioiello sarà parte integrante dell’offensiva europea è consentirà di riportare a piena produzione il terzo stabilimento della Casa nel Continente dopo quello di Burnaston in Inghilterra e di Valenciennes in Francia. La fabbrica a Kolin in Repubblica Ceca, fino a poco tempo fa in società con la PSA, realizzerà entro la fine dell’anno l’erede della Aygo e, ancor prima, la Yaris 4: l’impianto francese non riesce più a seguire le richieste e sta già avviando l’assemblaggio della Yaris Cross.

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