Lampi
di Riccardo De Palo

Sanremo spicca Il Volo ma a vincere sono sempre le polemiche

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Domenica 15 Febbraio 2015, 11:44

I tre giovanissimi cantanti de Il Volo sono due tenori e un baritono (non chiamateli "tre tenori" dunque) che hanno iniziato prestissimo, hanno cercato subito fama all'estero e, appena rientrati in patria, hanno finalmente raggiunto la notorietà che meritano. Corde vocali in fuga, dunque. Ugole che ritornano. La finale di Sanremo, però, non è mai stata così contestata. Già nei minuti immediatamente precedenti alla lettura del vincitore, da parte di un Carlo Conti duramente provato dal malfunzionamento del tabellone elettronico e dall'errore nella  classifica (Nek compariva tra gli eliminati)  i social network erano come impazziti. "No, vi prego, LORO no", hanno scritto in molti su Twitter. Come se la tradizione canora italiana piú vera, quella lirica e delle grandi canzoni napoletane, dovesse essere esclusa dagli onori del Festival.

Eppure, a prescindere dai giudizi sulla loro canzone, e malgrado il buon livello dei due contendenti (il ripescato Nek e la brava Malika Ayane), il risultato non dovrebbe sorprendere più di tanto. Complimenti ai siciliani Piero Barone e Ignazio Boschetto (i tenori) e all'abruzzese Gianluca Ginoble (il baritono). Che hanno smosso le acque di un  Sanremone immutabile per definizione. Qualcuno, criticandoli, ha detto che sono "ragazzi che fanno musica per vecchi". Di certo, però, piacciono tantissimo all'estero, dove Bocelli e il compianto Pavarotti (lui sì, un gigante)  hanno venduto milioni di dischi. E, in fondo, anche la musica de "Il Volo" fa parte di quel Made in Italy di cui dovremmo essere giustamente fieri. E che magari faremmo meglio a sostenere. Forse, i tre vincitori farebbero meglio a trovare altri autori. Ma di certo l'Italia ha scoperto che, lontano da qui, non ci conoscono solo per la Pausini.

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