La maschera era stata utilizzata per la prima volta in un fumetto di Alan Moore e David Lloyd, adattato per il grande schermo dai fratelli Wachowski (anzi, bisognerebbe dire fratello e sorella, perché uno dei due ha di recente cambiato sesso), i geniali autori di Matrix.

Lampi
di Riccardo De Palo
La maschera della ribellione
3 Minuti di Lettura
Sabato 8 Giugno 2013, 19:03
In questi mesi è difficile imbattersi in una manifestazione del tutto priva di maschere di Guy Fawkes. Si tratta di un viso di uomo dal profilo affilato, con baffi e pizzetto, dal ghigno enigmatico. Difficile da ignorare. Comparso dapprima nei siti che celebrano le imprese degli hacker di Anonymous e che inneggiano a Julian Assange e Wikileaks, questo volto è diventato presto anche il simbolo dei rivoluzionari di tutto il mondo, è diventato la bandiera degli indignados spagnoli e degli attivisti di Occupy Wall Street. Oggi ha praticamente rimpiazzato l’altra classica icona del dissenso, l’ormai vetusto Che Guevara. La maschera in questione è risultata la più venduta attraverso i siti online (in primis, Amazon) ed è disponibile ormai dappertutto, come notava qualche tempo fa il New York Times.
Le fattezze ritratte sono quelle di un personaggio realmente esistito, il rivoluzionario cattolico che voleva far saltare in aria Westminster assieme all’intera corte di re Giacomo I, il successore di Elisabetta, nel 1604. Si tratta della celebre congiura delle polveri, ordita dai cattolici contro il sovrano protestante giunto dalla Scozia. Fawkes fu arrestato, torturato e giustiziato assieme agli altri congiurati. Da allora, ogni 5 novembre, i sudditi di Sua Maestà ricordano quell’evento che avrebbe potuto cancellare la monarchia britannica, con fiaccole e filastrocche per bambini.
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